Napoli-Milan, Mertens: gol e magie
ma Lobotka stavolta non brilla

Napoli-Milan, Mertens: gol e magie ma Lobotka stavolta non brilla
di Bruno Majorano
Lunedì 13 Luglio 2020, 07:55 - Ultimo agg. 08:39
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Il pareggio è un risultato che lascia non poco amaro nella bocca di Gattuso e del suo Napoli. Perché sulla bilancia della occasioni, quelle in favore degli azzurri pensano certamente di più rispetto a quelle del Milan. Il Napoli, però, paga una scarsa precisione sotto porta e una vena poco ispirata da parte dei giocatori subentrati nella ripresa e che con la loro freschezza avrebbero potuto e dovuto far cambiare l’inerzia del match. Lobotka non brilla come a Genova e la regia del Napoli ne risente. Pesano anche gli errori dei singoli, come il rigore concesso da Maksimovic e la mancata copertura di Di Lorenzo su Hernandez nel primo tempo.

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OSPINA 6
Avesse parato il missile ravvicinato di Hernandez, probabilmente lo avrebbero preso come caso di studio per valutare la consistenza del corpo umano: prova impattare il colpo spostandosi con il corpo, anche perché fosse stato centrato da quel pallone calciato con tanta potenza, sarebbero stati guai.

DI LORENZO 6
Croce e delizia. Perché prima si appisola su Hernandez in occasione del vantaggio del Milan. Poi, però, si riscatta con il tap in sulla respinta corta di Donnarumma e butta dentro il pallone del pareggio per il Napoli. Non sembra accusare il caldo estivo perché si propone sempre sulla fascia.

MAKSIMOVIC 5,5
Macchia una prestazione difensiva è attenta, con il fallo da rigore su Bonaventura. Peccato perché si tratta dell’errore più grave all’interno di una partita nella quale si era perso solo in qualche sbavatura di troppo quando si trattava di impostare la manovra da dietro per ripartire palla a terra. 

KOULIBALY 6
La solita garanzia. Quando c’è da metterla sul piano fisico, raramente si lascia superare e infatti anche Ibra - non l’ultimo arrivato - dalle sue parti paga dazio. Rispetto al solito è meno propositivo in fase di costruzione e si lascia andare con qualche pallone di troppo regalato agli avversari.

MARIO RUI 6
Spina nel fianco continua. Non si risparmia nemmeno per un secondo e quando Insigne si accentra, lui ne approfitta per andare a giocare a tutta fascia. Conti finisce per dovergli prendere la targa per tutta la partita. Cerca il gol con un destro troppo debole.

FABIAN RUIZ 6,5
Kessie ha l’ordine di non perderlo di vista nemmeno per un attimo e quasi quasi lo seguirebbe anche nello spogliatoio durante l’intervallo. La pressione dell’ivoriano gli toglie un briciolo di lucidità, ma non la qualità, perché con i suoi piedi educatissimi disegnare buone verticali.

LOBOTOKA 5
La mossa a sorpresa di Gattuso dopo la bella prestazione contro il Genoa, ma stavolta lo slovacco non concede il bis. Anche perché Calhanoglu gli toglie l’ossigeno in ogni giocata. E allora i palloni sbagliati diventano tanti, forse anche qualcuno di troppo per un regista. 

ZIELINSKI 5,5
La migliore occasione della sua gara arriva a gioco fermo, ed è quasi un bene visto che sulla conclusione a botta sicura, Donnarumma indovina forse l’unica vera prodezza di una serata tutto sommato negativa. Quanto a Piotr, si accende a intermittenza e senza mai essere decisivo.

CALLEJON 6
Dopo una gran serpentina di Mertens si ritrova un pallone facile facile che chiederebbe di essere solo spinto in porta, ma si perde in un bicchier d’acqua calciando debolmente tra le braccia di Donnarumma. Si riscatta nella ripresa servendo a Mertens un assist delizioso per il vantaggio.

MERTENS 6,5
A dispetto del caldo torrido del San Paolo, ci mette un attimo a indossare sci e scarponi per fare dei difensori del Milan i pali da slalom piantanti nell’area di rigore. Il gol, però, arriva solo nella ripresa con un piattone ravvicinato su assist delizioso di Callejon che lo pesca solo soletto a centro area.

INSIGNE 6,5
Oramai definirlo esterno d’attacco diventa riduttivo perché il napoletano svaria su tutto il fronte offensivo. Parte da sinistra, certo, ma poi ha licenza di accentrarsi per andare a prendersi il pallone e creare scompiglio. Su suo destro a giro - oramai sempre più al veleno - si lascia ingannare Donnarumma in occasione del pareggio.

DEMME 5,5
Si piazza al centro del centrocampo e impiega un attimo a dimostrare che quello è il suo habitat naturale. Gioca sempre tanti palloni ma senza mai essere realmente incisivo nelle verticalizzazioni per gli attaccanti. Aiuta anche in fase di copertura con raddoppi sistematici.

ELMAS 5,5
Entra con la voglia di spaccare tutto. Corre come un matto per tutto il campo ma gli manca sempre l’ultimo controllo per liberarsi dell’uomo e puntare la porta. La grinta non gli manca, così come la grande disponibilità al sacrificio. In prospettiva sarà certamente uno dei punti fermi del Napoli.

MILIK 5,5
Un paio di sponde e poco più. Zero palloni aerei da poter sfruttare grazie alla sua fisicità, e allora l’unica vera occasione per mettersi in mostra arriva su un calcio piazzato nel finale. La trasformazione, però, è da dimenticare, con la palla che finisce altissima sopra la traversa.

LOZANO 5,5
Ci prova con qualche guizzo, ma è poca roba. Quanto meno conferma di avere la voglia di mangiarsi il mondo con quelle gambe rapide che mulinano come pale al vento. Il vento, però, non porta il giusto scompiglio nella difesa del Milan e il gol da tre punti stavolta non arriva.

POLITANO sv
L’ultima carta giocata da Gattuso per provare a vincere la partita nel finale. Politano si piazza sul binario di destra con il preciso compito di attaccare, attaccare e attaccare. Riceve pochissimi palloni giocabili e il suo contributo finisce per essere troppo inconsistente per poter lasciare un segno indelebile.
 
 

Il tecnico
GATTUSO 6

Una cosa è certa, il suo Napoli adesso ha un’anima. Gli azzurri giocano a memoria e a tratti sono incontenibili. L’unico vero peccato è che concretizzano troppo poco rispetto a quello che costruiscono. La mano dell’allenatore, però, è evidente, e non più solo dal punto di visto della carica e della spinta emotiva. Il processo di evoluzione sembra quasi completato del tutto.

L'arbitro
LA PENNA 6,5

Mostra subito il pugno di ferro sventolando sotto il naso di Di Lorenzo un cartellino giallo al primo intervento della partita. Dopo aver fatto capire che in campo decide lui, si ammorbidisce anche nelle ammonizioni. Nessun dubbio nella concessione del rigore su Bonaventura. Gli assistenti lo aiutano nelle chiamate attente dei fuorigioco e la gestione della è complessivamente attenta.
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