Napoli, per l'udienza sulle multe si dovrà aspettare febbraio

Napoli, per l'udienza sulle multe si dovrà aspettare febbraio
di Pino Taormina
Mercoledì 4 Dicembre 2019, 08:35
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L'unica cosa certa è che nessun calciatore intende pagare la multa. Tutti, infatti, in queste ore, hanno dato mandato ai propri legali di andare all'arbitrato. I calciatori spingono per la nomina di un unico arbitro nella lite con il patron e nella definizione dei lodi, ma i rispettivi staff spingono per seguire strade differenti. Dal momento in cui ogni calciatore ha ricevuto la raccomandata (quasi tutti la mattina del 27 novembre, quando erano a Liverpool) c'è tempo dieci giorni per presentare la propria istanza, con indicazione dell'arbitro e la memoria difensiva che conterrà le contestazioni, le eccezioni e le osservazioni che ogni calciatore ritiene opportune per la propria difesa in questa vertenza. Dunque, il tempo a disposizione dei calciatori scade il 7 dicembre. Nelle stesse ore in cui il Napoli giocherà a Udine.

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LA PROCEDURA
Facciamo anche chiarezza con i tempi: prima di fine febbraio non potrà essere programmata alcuna udienza del collegio arbitrale. Perché, a partire dal 7 dicembre, devono trascorrere altri 15 giorni (22 dicembre) per la costituzione del Collegio (normalmente formato da tre arbitri, i due scelti da ciascuna delle parti e il terzo nominato da una persona al di sopra delle parti, quale, per esempio, il presidente di un Tribunale) e da quel momento entro 60 giorni verrà definita la data della prima udienza. E fino ad allora ci sarà ancora margine per conciliare le vertenze ed intraprendere, così, un percorso diverso. Il Napoli, si sa, ha già nominato il suo arbitro: è l'importante giuslavorista partenopeo Bruno Piacci che è già stato arbitro del Napoli nel lodo Higuain, quando il Pipita avanzò richiesta di restituzione di 680mila euro trattenuti per la tassa di solidarietà da parte del club. E il Napoli, grazie all'avvocato Piacci, trionfò.

LE MEMORIE
De Laurentiis, venerdì scorso, ha promesso ai calciatori che, ancor prima di arrivare in udienza, proverà una conciliazione, arrivando persino a rinunciare alla decurtazione richiesta. Chiaro, finché non ci sarà una rinuncia ufficiale, ognuno proseguirà nella propria vertenza. Anche perché il segnale che i calciatori volevano non è ancora arrivato: lo stipendio di ottobre restano bloccati. E tra pochi giorni matura anche quello di novembre. Dunque, i calciatori vanno per la loro strada: sicuramente rassicurati dalla certezza che il presidente del Napoli non insisterà con una causa civile per danni all'immagine, che pure era nelle intenzioni del presidente. Dalla parte dei calciatori, la presa di posizione dell'Assocalciatori e del sindaco mondiale dei calciatori (esiste, ma lo si è scoperto solo in questa vicenda del Napoli): non possono che schierarsi con i calciatori.
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