Il Napoli bloccherà i suoi nazionali
senza deroghe sulla quarantena

Koulibaly
Koulibaly
di Pino Taormina
Giovedì 26 Agosto 2021, 18:24 - Ultimo agg. 24 Marzo, 19:00
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Koulibaly; Osimhen, Lozano e gli altri sono stati avvisati: se non ci saranno deroghe alle restrizioni attuali sui rientri dai paesi della lista rossa, non potranno prendere parte alle gara di qualificazione mondiale delle proprie nazionali. È da settembre dell’anno scorso che Aurelio De Laurentiis sostiene questa esigenza di non dover liberare i propri calciatori e di evitare viaggi pericolosi in era pandemica. E così al momento rischiano (non è ancora stata presa una decisione definitiva e le diplomazie calcistiche e governative sono già la lavoro) di non partire Ospina, Lozano, Koulibaly, Osimhen, Ounas e probabilmente anche Elmas, visto che attualmente chi torna dalla Macedonia deve restare in quarantena. Se dovessero partire, alla luce della normativa anti-Covid attuale, al ritorno in Italia dovrebbe restarsene isolati. Una norma che non prevede eccezioni per gli atleti. Al momento. Dunque, salterebbero per intenderci sia Napoli-Juventus che l’esordio di Europa League previsto per il giovedì successivo. 

Chiaro, non è solo il Napoli che pagherebbe un prezzo salato: la Juventus, per esempio, al Maradona, arriverebbe senza Dybala perché l’Argentina e tutto il Sudamerica sono in “lista rossa”. È stato il Liverpool ad alzare la voce per primo, dicendo no a Salah e provocando la reazione irritata dell’Egitto. Ma da una parte le ansie per la salute, dall’altra la voglia di difendere i colori del proprio Paese. Non è un colpo facile da mandare giù per Koulibaly (che il Covid lo ha già avuto) e soci, dovesse davvero essere confermato l’altolà dal Napoli. Il punto è che gli stessi obblighi di quarantena esistevano già un anno fa ed è probabile, alla fine, che la nota delle Lega serva a cancellare l’obbligo di quarantena al ritorno per i calciatori (le nazionali sono in bolla durante i ritiri proprio come in Coppa America e all’Europeo).

Il Senegal dovrebbe affrontare prima il Togo e poi partire per in Congo: i viaggi in Africa non obbligano la quarantena all’andata, ma la prevedono al ritorno ed è di 10 giorni. E lo stesso vale per Osimhen (anche lui già positivo) che ha ben tre gare di qualificazione con la Liberia e poi a Capo Verde. Insomma una situazione che preoccupa Spalletti e tutti i tecnici: se Lozano dovesse davvero giocare con il Messico contro Giamaica, Costa Rica e Panama poi atterrato in Italia (l’11 settembre) sarebbe in isolamento fiduciario fino alla notte prima la trasferta del Napoli con la Sampdoria, il 22 settembre. Insomma, per le società una vera iattura. Economica, per prima cosa. Ma che fare? La Colombia dovrebbe fare a meno di Ospina contro Bolivia, Paraguay e Cile. Ma alternative non ce ne sono. In Europa ci si può muovere quasi ovunque senza restrizioni. Quasi. Per Infantino la soluzione c’è ed è il modello applicato durante l’Europeo itinerante, dove pure le nazionali hanno viaggiato su e giù per il Vecchio continente. «Concedere i giocatori alle nazionali nelle prossime finestre internazionali è questione urgente e di grande importanza: serve una dimostrazione di solidarietà», è l’appello del presidente Fifa. Ma poi c’è anche la minaccia: «La Fifa procederà a ribadire alle rispettive federazioni affiliate e ai club interessati le basi normative. Nonché li renderà partecipi delle conseguenze della loro eventuale inosservanza». Spostare ad altra data le gare in programma è impossibile, visto l’affollamento di date da qui a giugno. Anche l’Eca in queste ore è stata coinvolta dai club italiani.

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