Koulibaly; Osimhen, Lozano e gli altri sono stati avvisati: se non ci saranno deroghe alle restrizioni attuali sui rientri dai paesi della lista rossa, non potranno prendere parte alle gara di qualificazione mondiale delle proprie nazionali. È da settembre dell’anno scorso che Aurelio De Laurentiis sostiene questa esigenza di non dover liberare i propri calciatori e di evitare viaggi pericolosi in era pandemica. E così al momento rischiano (non è ancora stata presa una decisione definitiva e le diplomazie calcistiche e governative sono già la lavoro) di non partire Ospina, Lozano, Koulibaly, Osimhen, Ounas e probabilmente anche Elmas, visto che attualmente chi torna dalla Macedonia deve restare in quarantena. Se dovessero partire, alla luce della normativa anti-Covid attuale, al ritorno in Italia dovrebbe restarsene isolati. Una norma che non prevede eccezioni per gli atleti. Al momento. Dunque, salterebbero per intenderci sia Napoli-Juventus che l’esordio di Europa League previsto per il giovedì successivo.
Chiaro, non è solo il Napoli che pagherebbe un prezzo salato: la Juventus, per esempio, al Maradona, arriverebbe senza Dybala perché l’Argentina e tutto il Sudamerica sono in “lista rossa”. È stato il Liverpool ad alzare la voce per primo, dicendo no a Salah e provocando la reazione irritata dell’Egitto. Ma da una parte le ansie per la salute, dall’altra la voglia di difendere i colori del proprio Paese. Non è un colpo facile da mandare giù per Koulibaly (che il Covid lo ha già avuto) e soci, dovesse davvero essere confermato l’altolà dal Napoli. Il punto è che gli stessi obblighi di quarantena esistevano già un anno fa ed è probabile, alla fine, che la nota delle Lega serva a cancellare l’obbligo di quarantena al ritorno per i calciatori (le nazionali sono in bolla durante i ritiri proprio come in Coppa America e all’Europeo).