Si chiama Generazione Z e comprende tutti i nati tra il 1996 e il 2010. Di diritto ne fanno parte Vinicius Jr (2000) e Khvicha Kvaratskhelia (2001), due tra le stelle più attese della super sfida di stasera al Maradona. A differenza dei calciatori boomer in ritiro non giocano a scopone ma preferiscono la Play Station. D'altra parte 9 ragazzi su 10 della Generazione Z adorano il «gaming» e si sfidano su qualunque piattaforma, da Twich a YouTube. E proprio di quei videogiochi Kvara e Vinicius sono protagonisti assoluti. Sterzate, accelerate, sgasate e colpi spettacolari: il loro modo di stare in campo e di entusiasmare i tifosi è perfettamente speculare con quello che i rispettivi avatar riescono a realizzare nel videogioco.
Kvara è sbarcato nel calcio che conta un anno dopo il rivale brasiliano, ma lo ha fatto con il botto. In una stagione ha vinto lo scudetto con il Napoli (che era a secco da 33 anni), è stato eletto miglior giocatore dell'ultima serie A ed il suo valore si è quasi decuplicato. Kvaradona, così come lo chiamano in città, altro non è che un ragazzo di 23 anni con la testa saldamente sulle spalle. Legatissimo alla famiglia, fortemente unito al suo popolo georgiano e con un solo pensiero: il calcio. Contro l'Udinese è tornato al gol (proprio al Maradona) interrompendo un digiuno che rischiava di diventare preoccupante. A Lecce non ha segnato, ma dal suo destro telecomandato è partito un pallone perfetto per il raddoppio di Osimhen appena entrato.
Di contro Vinicius ha già vinto una Champions League con tanto di gol decisivo nella finale di Parigi contro il Liverpool nel 2022 e vinto anche un Mondiale per club (con doppietta in finale contro l'Al-Hilal). Mica male. Anche perché era poco più che maggiorenne. Quel sigillo ha sostanzialmente certificato delle qualità da predestinato che a Madrid avevano visto tutti con largo anticipo sulla concorrenza. Non ha la fisicità di Benzema e nemmeno lo spunto di Ronaldo il Fenomeno, eppure con dei movimenti tutt'altro che banali riesce sistematicamente a fare ammattire le difese avversarie. Non ha un ruolo. Non ha una collocazione. Ma è una sentenza: perché quando punta l'avversario lo salta. E quando lo salta, molto probabilmente farà gol. In questo inizio di stagione è mancato per problemi fisici, ma al suo posto ci ha pensato Bellingham (l'altro predestinato della Gen Z) a portare avanti la carretta dei blancos, ma ora che è tornato il brasiliano, lì davanti non lo tocca nessuno. Lo scorso maggio ha segnato il suo quindicesimo gol in Champions nella semifinale contro il Manchester City, battendo il record (14) di un altro brasiliano che ha fatto la storia nel Real: Ronaldo.
Stasera Vinicius e Kvara si troveranno uno contro l'altro per la prima volta in carriera e chissà che questo non possa diventare un superclassico del calcio di domani. Finita l'era di Messi contro Cristiano Ronaldo, la Champions League e l'Europa sono alla ricerca degli eredi perfetti. L'anagrafe è tutta dalla parte del brasiliano e del georgiano che nello stadio intitolato a Maradona faranno di tutto per dimostrare di essere all'altezza dei mostri sacri che li hanno preceduti. Sarà una sfida senza esclusione di colpi. Kvara preferisce l'assist, Vinicius bada più al sodo: ma quando si tratta di saltare l'uomo non si fanno problemi, testa alta, finta di corpo e oplà. Entrambi sono partiti con il freno a mano tirato in questa stagione e quella di stasera sembra l'occasione migliore per il semaforo verde: start, proprio come se fosse uno dei loro videogiochi preferiti. Per la gioia dei tifosi di Napoli e Real Madrid, ma anche per tutti quelli della loro generazione: Generazione Z.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout