Garcia non è interessato al passato del Napoli, quindi sarebbe inutile ricordargli le precedenti quattro sfide con il Real Madrid, tre perse e una pareggiata, quella davanti ai 90mila del San Paolo il 30 settembre di 36 anni fa. È concentrato su questa, lui che è arrivato a un passo dalla finale della Champions 2000 quando era sulla panchina del Lione. È convinto che il Napoli possa realizzare il grande colpo, che lo isolerebbe al primo posto nel Gruppo C, se avrà la forza, «il cuore e la testa», di crederci. Ecco perché ha mostrato le immagini delle «debolezze» - così le ha definite - del Real. «Tutte le squadre le hanno». Ha messo così almeno psicologicamente gli azzurri sul piano dei blancos di Ancelotti, che rimette piede a Fuorigrotta a quasi tre anni dal suo esonero, signorilmente senza spargere veleni ma anzi sottolineando quanto sia stato bello vivere in una città meravigliosa.
È o meno battibile l'attuale capolista della Liga, una regina del calcio mondiale? Ha perso una sola partita, il derby con l'Atletico di Simeone. Papà Cholo non avrà dato consigli al figlio da girare a Garcia e ai suoi compagni. Basta osservare i video, come ha detto Rudi. E si nota che le assenze del portiere Courtois e del centrale Militao pesano. Il Real è più debole nella contraerea e non è un caso che i tre gol dell'Atletico siano stati segnati di testa (su quattro conclusioni). Si dovrà, dunque, sfruttare il tempismo e lo stacco di Osimhen, o di alcuni suoi compagni sui calci piazzati: i primi due gol del Napoli a Lecce sono stati segnati di testa, frutto di lavoro e concentrazione. La difesa azzurra - affidata a Ostigard e Natan, esordiente in Champions - è chiamata a un severo test contro Rodrygo, Vinicius e Bellingham, il grande colpo d'estate dopo la partenza di Benzema. È stato il ventenne inglese, trequartista che sa sdoppiarsi e fare anche il falso (anzi, vero) 9, a segnare il gol della vittoria in Champions contro l'Union Berlino che ha retto bene al Bernabeu, ma pensando soltanto a difendere. Ciò che il Napoli - sono queste le intenzioni dichiarate da Garcia e capitan Di Lorenzo - non farà stasera.
Ostigard-Natan è una coppia che ha ben funzionato contro Bologna, Udinese e Lecce ma l'attacco del Real è di una galattica dimensione. Garcia può alimentarsi di certezze, più che di dubbi, ed esse sono rappresentate da un centrocampo in piena efficienza e da un attacco che ha ritrovato la luce con le giocate di Kvara e i gol di Osimhen. Due dei trenta candidati al Pallone d'oro li ha a disposizione Rudi ed è anche questo a fargli credere che «con cuore e testa» si possa infrangere il tabù contro la squadra che ha lasciato le briciole al Napoli, un punto (inutile) nella Coppa dei Campioni dell87. Kvara-Osi sono quelli di un anno fa. Brillanti ed efficaci, con la voglia di sfidare il mondo. Vivono situazioni psicologiche differenti. Kvaratskhelia sembra nuovamente leggero, imprendibile per gli avversari e imprevedibile nelle giocate. Osimhen si porta dentro l'amarezza dei video apparsi sul TikTok del Napoli (e probabilmente del contratto non rinnovato) e così limita le sue esultanze, senza coinvolgere la tifoseria, che pure ama. Situazioni così complesse si verificano anche nei top club: prendete, ad esempio, lo stato di tensione tra il Psg e Mbappé. Le vittorie restano la chiave per il riavvicinamento: non fa bene a nessuno un equilibrio precario.
Garcia è Rudi l'Erede, il tecnico che ha raccolto l'onore e l'onere della squadra che ha vinto lo scudetto dopo 33 anni. Per lui la Champions non è rappresentata soltanto da queste notti magiche ma anche e soprattutto da quei successi in campionato che garantiscono uno dei primi 4 posti. Ancelotti è Re Carlo, il tecnico che ha vinto più Champions (4) e che guida la squadra che ha la più ampia collezione di questo trofeo (sono 14 nella bacheca del Bernabeu). Avrebbe voluto regalare una gioia anche ai napoletani, De Laurentiis lo licenziò dopo una vittoria in Champions, quella sul Genk, non avendo dimenticato che un mese prima la squadra si era ribellata al diktat presidenziale di andare in ritiro. Verso Castel Volturno si mossero solo Ancelotti e i suoi uomini, fu quello il segnale di uno spogliatoio in frantumi. Re Carlo ha vinto tutto nella stagione 2021-2022 e vorrebbe piazzare un doppio colpo - Liga e Champions - in questa annata, prima di volare in Brasile per la prima esperienza da ct in un'intensa carriera, con pochi momenti infelici. Ma Napoli non gli è rimasta indifferente.
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