Napoli, il ritiro subito cancellato:
tutti a cena per compattare il gruppo

Napoli, il ritiro subito cancellato: tutti a cena per compattare il gruppo
di Pino Taormina
Martedì 26 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12:58
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Ci ha ripensato De Laurentiis. Perché la notte porta consiglio e un'altra telefonata con Spalletti è servita a fare retromarcia: nessun ritiro a oltranza. Anzi, proprio nessun ritiro. Neppure una notte. Meglio così. A far cadere la decisione del pugno duro il racconto e la descrizione di un gruppo con il morale a pezzi sul treno di ritorno in città, dopo la rimonta subita, le tensioni nello spogliatoio e lo scambio di accuse reciproco nel ventre del Castellani. Poi, anche una serie di problemi logistici, perché non era semplice trovare un hotel che potesse ospitare il Napoli per tutta la settimana: alla fine, comunque, una soluzione si sarebbe trovata perché a Castel di Sangro era disponibile la struttura che ospita gli azzurri in estate. Ma è stato Aurelio De Laurentiis a decidere per l'altolà e per il dietrofront: «Basta stare tutti assieme un po' di più», ha spiegato a Spalletti. Che ha condiviso. Magari senza fare salti di gioia, mugugnando con i suoi fedelissimi della tavola rotonda Domenichini e Baldini ma dicendo di essere d'accordo sulla soluzione. Lo era anche domenica pomeriggio quando invece era stato deciso per il ritiro. Anzi era stato il primo a dirlo alla squadra, ancor prima della disposizione presidenziale. Da ieri sera il patron è a Napoli: ha cancellato incontri e appuntamenti romani per seguire da vicino la squadra e per vedersi col tecnico. Decide stamane se recarsi a Castel Volturno per parlare al gruppo che riprende l'allenamento dopo un giorno libero (ecco, in questo caso De Laurentiis voleva cancellarlo ma Spalletti ha detto di no) ma difficilmente prenderà parte alla cena organizzata per questa sera. Perché De Laurentiis e Spalletti hanno condiviso la scelta di tramutare il piano di clausura in un paio di momenti di aggregazione. Ovvero due cene di squadra. Una stasera, l'altra giovedì. Poi tutti a casa. In ritiro si va prima della gara con il Sassuolo. 

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Certo, una pantomima.

Ritiro sì, poi l'inversione a U e la cena di gruppo. La squadra non ha provato a far cambiare idea al club, anche se fin dal primo istante un po' tutti hanno ritenuto il provvedimento fuori luogo. Sarebbe toccato al capitano Insigne provare a trattare ma Lorenzo non è neppure tornato con il gruppo perché, con Meret, era stato autorizzato a rientrare per conto suo. Nessuna scena stile ammutinamento, niente di niente. Ma sorpresi, certo, tutti: peraltro oggi serve anche guardarsi in faccia dopo le liti, le parole e lo scambio di accuse reciproco che ha visto protagonisti i calciatori azzurri nel ventre del Castellani. L'uno contro l'altro. E allora ecco che De Laurentiis ha voluto fare una nota spinto dalla esigenza di voler spiegare il momento: «La società, la direzione sportiva, l'allenatore e lo staff hanno deciso che la cosa più importante da fare in questo momento sia quella di integrare l'abituale scheda quotidiana di allenamento. I turni di lavoro resteranno gli stessi con una grande attenzione per le singole componenti individuali e per il gruppo. Riunioni di teoria e valutazioni delle prossime partite, come sempre fatto. Il tutto integrato, e questa è la novità, da incontri serali a cena per aprirsi maggiormente su eventuali criticità, problematiche, incomprensioni, qualità di gioco, tutto per massimizzare l'eccellente qualità dei nostri calciatori dimostrata nella prima parte della stagione». Non è un commissariamento del tecnico, almeno non è questa l'intenzione. Poi se Spalletti dà una chiave di lettura diversa, di sicuro non lo terrà per sé. Ma la decisione è figlia della polveriera dell'altro pomeriggio e serve, magari, per allentare la tensione, per provare a ritrovare lo spirito smarrito. Secondo De Laurentiis non bastano più le due-tre ore nel centro tecnico. Certo, a meno di un mese dalla fine del campionato, fa un certo effetto sentir parlare dell'esigenza di dover parlare per migliorare la qualità del gioco. La cena a scopo terapeutico è una specie di novità ma sempre meglio di un ritiro a tempo indeterminato che ricorda chissà quale calcio di una volta. 

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