Da Allan a Insigne e Mertens,
rivolta figlia di malesseri mercato

Da Allan a Insigne e Mertens, rivolta figlia di malesseri mercato
di Roberto Ventre
Venerdì 8 Novembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:02
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I malesseri legati al mercato, un fuoco sotto la cenere. La stagione da questo punto di vista non è nata sotto una buona stella per il Napoli e le varie situazioni calde si sono trascinate in questi primi due mesi e mezzo. Ancelotti si è ritrovato a gestire un gruppo con diversi azzurri ancora alle prese con i rinnovi contrattuali e altri che sono rimasti dopo le tante voci di mercato di loro possibili cessioni a top club europei. Gruppo che tutto insieme martedì sera negli spogliatoi del San Paolo ha preso la decisione di non tornare in ritiro. Una presa di posizione di Insigne, Allan, Mertens, Callejon, Koulibaly e di tutti gli altri della rosa: gli azzurri hanno deciso di non salire sul pullman per tornare a Castel Volturno facendo rientro nelle loro abitazioni.

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Tanti i rinnovi contrattuali ancora in bilico, a cominciare da quelli di Callejon e Mertens che sono in scadenza, le eventualità di trasferimenti a club di primissima fascia che non si sono concretizzate (quella di Allan che a gennaio scorso fu cercato con insistenza dal Psg o di Koulibaly blindato da De Laurentiis con una clausola da 150 milioni). Le tante voci riguardo un possibile addio a giugno scorso di Insigne che non si è materializzato: l'attaccante di Frattamaggiore dopo le «punture» a Dimaro di Ancelotti («Mi aspetto da lui un comportamento e un atteggiamento da capitano») e di De Laurentiis «Non può più avere atteggiamenti infantili») è ripartito in ritiro con il sorriso ma poi per la tribuna a Genk si è consumato un altro screzio con l'allenatore rientrato con l'abbraccio del capitano al tecnico dopo il gol vincente a Salisburgo.
 
 

Callejon e Mertens, due del gruppo storico, hanno cominciato la stagione in scadenza di contratto. De Laurentiis sull'argomento è andato giù forte alla vigilia della partita di Salisburgo. «Ad entrambi ho fatto una proposta, per me sono strapagati per l'età che hanno. Se vogliono andare via per più soldi non mi opporrò. Gli ho detto che gli riconosco lo stipendio attuale, ne riparleremo», disse il presidente. Ma a questo punto difficilmente se ne riparlerà e i loro addii appaiono sempre più probabilicon la Cina che potrà rappresentare ora molto più di una semplice tentazione. E non è da escludere che ciò potrebbe avvenire già tra gennaio e febbraio, visto che il mercato cinese chiuderà dopo quello italiano e proprio a febbraio scorso si concretizzò la cessione di Hamsik al Dalian. Per i due pilastri del Napoli degli ultimi anni e sui quali anche Ancelotti ha fatto in questa stagione sempre grande affidamento il futuro sembra sempre più lontano dalla maglia azzurra.

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Insigne quest'estate sarebbe potuto anche andare via se si fosse concretizzata qualche offerta ritenuta all'altezza dal club azzurro: ciò non è avvenuto ed è rimasto a Napoli. Momenti di tensione con Ancelotti si registrarono già la stagione scorsa al momento del cambio con Younes al San Paolo nelmatch di Europa League contro l'Arsenal quando Lorenzo venne bersagliato dai fischi dei tifosi: il primo maggio il chiarimento con il tecnico e il presidente alla presenza del suo manager Mino Raiola. Altro chiarimento in questa stagione il 16 ottobre a Castel Volturno, ancora importante la presenza del suo agente per ricreare un clima distensivo. Insigne ha così ribadito la sua voglia di restare a Napoli per vincere qualcosa con questa maglia. Ma la stagione in questa fase si è messa in forte salita e anche a livello ambientale il capitano ieri ha vissuto un altro momento molto particolare con i tanti fischi piovuti per lui (e per tutti gli altri azzurri). A giugno quindi tornerà di attualità il discorso legato al suo futuro e alla sua permanenza o meno a Napoli: il suo contratto è in scadenza nel 2022 e a quel punto il discorso relativo a un suo eventuale rinnovo o partenza tornerà di nuovo caldo.
 

Due gli uomini di mercato più richiesti durante la scorsa sessione invernale e estiva: Allan e Koulibaly. Per il brasiliano si mosse il Psg che sarebbe stato pronto a un'offerta importante per lui ma poi l'affare non si concretizzò perché non andò in porto la trattativa con il Napoli. Allan è rimasto ma dopo queste voci del Psg l'anno scorso ebbe un sensibile calo di rendimento da gennaio in poi (con una ripresa a fine campionato). Quest'estate ha saltato la preparazione a Dimaro per la coppa America soffrendo nelle prime partite e tornando su buoni livelli prima dell'infortunio che lo ha tenuto fuori anche contro il Salisburgo. Su Koulibaly si sono rincorse a lungo le voci degli interessamenti dei club più importanti di Premier League (Manchester City e United) e spagnoli (Barcellona e Real Madrid): De Laurentiis lo ha dichiarato incedibile blindandolo con una clausola da 150 milioni. «Koulibaly non l'ho venduto neanche a 105 milioni, ma arriverà un momento in cui saremo costretti a vendere sia lui che Fabian», disse il presidente a margine della firma per la convenzione dello stadio San Paolo. E Fabian sarà tra gli oggetti dei desideri del prossimo mercato estivo mentre il discorso rinnovi riguarda anche Milik, Zielinski, Maksimovic e Luperto, tutte trattative ancora in corso.
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