Napoli-Roma, l'ora di Demme
nella notte speciale di Maradona

Napoli-Roma, l'ora di Demme nella notte speciale di Maradona
di Marco Giordano
Domenica 29 Novembre 2020, 10:00
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Gli indici dei portali specializzati testimoniano che è stato il migliore contro il Rijeka: in una partita tutt'altro che trascendentale, ma trascendente sicuramente lo è stata per tutto quello che era successo poche ore prima. Lui che si chiama Diego proprio perché papà Enzo amava alla follia Maradona, la famiglia ha voluto il Napoli fortemente, ha abbracciato l'azzurro nel gennaio di quest'anno lasciando un Lipsia che veleggiava verso grandi traguardi in Bundesliga ed in Champions. Sembra quasi un segno del destino che Demme possa scendere in campo nella prima volta in campionato senza il Diego capace di portare lo scudetto al Napoli, l'uomo che indusse, col tocco divino del suo sinistro, il padre del centrocampista di origine calabrese ad allevare suo figlio nel mito del Pibe. La squalifica di Bakayoko, la voglia di Gattuso di continuare con il 4-2-3-1 spingono Demme verso una maglia nel cuore di una mediana che, in fase di non possesso diventa a 4, con i due esterni che si abbassano: la stessa dinamica alla quale il tedesco era abituato, quando nel Lipsia giocava con questo tipo di atteggiamento tattico.

Nella gara di Europa League, Demme è stato l'uomo del Napoli che ha completato più contrasti, 4: lo stesso numero di Koulibaly (dati sofascore.com), quello che ha anche bloccato un tiro pericoloso (solo Ghoulam ha fatto lo stesso), intercettando 2 palloni nella trequarti azzurra e senza mai subire un dribbling. Inoltre, 91% di passaggi completati, la stessa di Bakayoko (meglio hanno fatto solo i difensori centrali che hanno quasi sempre lo scarico più semplice), cercando anche per 2 volte la conclusione. Una performance che anche gli uomini dello staff di Gattuso avranno sezionato dato per dato, nei 69 minuti di gioco, valutando il lavoro nelle due fasi che hanno consentito a Demme di scavalcare Lobotka nelle gerarchie in mediana.

Contro i giallorossi, Demme dovrà fronteggiare, con Fabian accanto, un'altra mediana a due, quella composta da Pellegrini e Veretout: la coppia sulla quale si sta imperniando la rinascita della formazione di Fonseca.

Servirà quella forza che le statistiche mostrano: dopo Bakayoko, Demme è il centrocampista del Napoli che completa più tackle, l'uomo che meglio riesce ad interdire dopo l'ex Chelsea: inoltre, mette a referto una media di 0.3 palle perse ogni 90 minuti, il sentore che non farà sventagliate o aperture illuminanti, ma riesce a trovare il compagno vicino con un aspetto assolutamente non trascurabile. Anche la gara contro il Rijeka ha evidenziato, seppur con avversari poco probanti, che il giro-palla rapido, per una squadra come il Napoli diventa dirimente per arrivare al tiro in modo pericoloso.

 

Dovesse scendere in campo per la seconda partita consecutiva, per Demme si chiuderebbero, di fatto, le strade della cessione. Non ha mai alzato la voce, ha vissuto l'arrivo di Bakayoko che lo ha relegato in panchina senza mai mollare in allenamento. Ma, i 356 minuti giocati finora (appena 84 in campionato) hanno fatto scattare gli interessi di mezza Serie A e della Bundesliga che non ha dimenticato le sue performance. Il desiderio di restare in azzurro e alle dipendenze di Gattuso c'è, ma il suo agente, Fali Ramadani ha già avuto modo di parlare con il ds Giuntoli del futuro. La Fiorentina già ad inizio stagione, qualche sondaggio fatto anche da club di fascia alta c'è stato, anche se sono mancate delle vere trattative per la cessione. Il Napoli vuole trattenerlo, non ha fissato un prezzo anche seguendo i diktat di Gattuso. Demme, però, vuole spazio: la titolarità con la Roma sarà un discrimine importante per il futuro di Diego in azzurro.

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