«Non serve fare calcoli, noi dobbiamo andare in campo per cercare di vincere, sempre». Tutto molto semplice e anche scontato di questi tempi nelle vigilie del Napoli. Luciano Spalletti ha fatto della concretezza la sua bandiera. Senza distrazioni né illusioni, nonostante l'abbraccio della piccola folla di tifosi all'esterno del centro tecnico. Quella iniziata ieri è una lunga vigilia sprofondata nella più indifferente normalità. Le emozioni, man mano che l'ora X si avvicina, sono meticolosamente celate nei cuori e nelle menti. È impossibile rubare anche un piccolo segnale da Castel Volturno che tradisca l'eccezionalità di questi giorni. A dire il vero quello che più in tilt è il team manager Beppe Santoro: se la gara con la Salernitana dovesse slittare (come appare scontato, ormai) a domenica, sarebbe un problema trovare una location dove portare la squadra in ritiro prima del derby campano. L'hotel che li ospita da mesi nelle vigilie delle partite, Gli Dei, a Pozzuoli, è sold out come tutte le strutture di Napoli e provincia ed è complicato trovare una logistica all'altezza dei (quasi) campioni d'Italia nei paraggi nel week end da tutto esaurito ovunque. Non è escluso, quindi, che a sorpresa, possa persino saltare il ritiro pre-partita. Ma questa è solo un'opzione che è sul tavolo dei dirigenti. D'altronde, la squadra aveva anche organizzato come trascorrere insieme le ore di Inter-Lazio: tutti assieme, famiglie comprese, a pranzo proprio sulla collina che dà sulla Solfatara.
Spalletti sogna una vigilia che sia la più normale possibile. Il briefing di ieri, dopo due giorni di riposo, è uno spazio noto, mezz'ora di parole, qualche disegno, tre filmati e poi in campo. C'è Simeone in campo, che sta bruciando i tempi del recupero, non ci sono ancora né Mario Rui né Politano che a questo punto, prima della gara con la Fiorentina, difficilmente saranno disponibili alla causa. I cori del dopo Juventus vanno messi da parte, persino Giuntoli si è lasciato andare nelle canzoni della festa nel ventre dello Stadium. Aurelio De Laurentiis tornerà dagli Usa sabato mattina, proprio per assistere al match che può riportare il titolo al Napoli dopo 33 anni.
Non ci saranno novità di formazione particolari: giocheranno i soliti titolarissimi con il ritorno di Rrahmani e con Zielinski che ritrova la maglia da titolare dopo la parentesi in panchina con la Juventus. È dato per scontato, invece, che dal momento in cui il bus si metterà in viaggio verso il Maradona, che sia sabato o domenica, sarà impossibile non fare i conti con l'entusiasmo dei tifosi, sapendo che l'abbraccio dello stadio, esaurito e festante, non lascerà indifferenti.