Napoli, che bravi Mertens e Meret:
​Elmas stupisce, Lozano è in ritardo

Napoli, che bravi Mertens e Meret: Elmas stupisce, Lozano è in ritardo
di Bruno Majorano
Domenica 15 Settembre 2019, 08:00
4 Minuti di Lettura
La prima al San Paolo era un banco di prova importante. Perché i fantasmi dello Stadium potevano essere ancora pericolosi nelle teste degli azzurri. Ancelotti, però, è stato bravo a sfruttare la sosta per rimettere in ordine le idee e riportare il sereno. Il Napoli gioca in maniera ordinata, alla prima occasione la butta dentro con un Mertens brillante e a parte quale piccolo svarione difensivo gestisce agilmente il vantaggio. Positiva la prova di Elmas da vice Allan, sufficiente quella di Lozano reduce dal lungo viaggio in Messico. Prezioso l’innesto di Llorente che pronti via serve l’assist per il raddoppio di Mertens. Tra le buone notizie la porta finalmente imbattuta e il ritorno di Insigne dopo i fastidi muscolari accusati con la Juve.
 
 

7 MERET
Protagonista nel primo tempo con due interventi di rara importanza. Prima su conclusione ravvicinata di Ferrari in mischia su corner, e poi in uscita su Caprari lanciato in beata solitudine verso la porta del Napoli. Gioca (bene) anche tanti palloni con piedi facendo ripartire rapidamente l’azione da dietro.

7 DI LORENZO
Un terzino che spinge, attacca la profondità e mette dentro palloni preziosi per i compagni. Per informazioni rivolgersi a Mertens che a centro area deve solo spacchettare il regalo che il compagno gli recapita per il gol del vantaggio azzurro. Prezioso anche in copertura dove ci mette la testa per anticipare Caprari.

5,5 MAKSIMOVIC
Qualche sbavatura di troppo, anche perché dalle sue parti si muove Quagliarella che a dispetto degli anni è il migliore dei suoi lì davanti. Nikola prova a mettergli la museruola, ma i risultati non sono esaltanti, anzi. Una gara per mettere minuti nelle gambe e riprendere confidenza col campo in vista del futuro.

6,5 KOULIBALY
Ogni sua giocata è seguita da un applauso da parte di tutto il San Paolo, sintomo che l’autogol dello Stadium è già un lontano ricordo. D’altra parte i suoi interventi stavolta sono sempre puntuali e precisi. Come da tradizione oramai collaudata, si spinge anche in avanti per dare una mano alla fase offensiva.

6 MARIO RUI
Se ne sta lì buono buono, senza eccedere con le scorribande nella metà campo della Sampdoria. Spesso si avvicina a Koulibaly per dare una mano al centro della difesa, cosa tutt’altro che sgradita al resto del reparto. Ordinato e preciso. Senza fronzoli e senza grilli per la testa. Con lui la difesa non sbanda.

6,5 CALLEJON
Infaticabile corridore della fascia destra. Spirito di sacrifico e impegno sono il suo pane quotidiano. Non spreca un solo affondo, sfiora un gol da cineteca con una girata al volo spettacolare. Equilibratore delle due fasi, copre e attacca. Si conferma ancora una volta pedina indispensabile per questo Napoli.

6,5 FABIAN RUIZ
Ritorna alle origini, ovvero torna a giocare in mediana, lì dove è nato, lì dove si è affermato. Non ha particolari compiti in fase di copertura e allora può dedicarsi quasi esclusivamente alle ripartenze, che poi sono il suo pezzo forte. Gioca tanti palloni e il più delle volte lo fa in maniera lucida.

7 ELMAS
Sostituto naturale di Allan, non fa rimpiangere l’assenza del brasiliano in mezzo al campo. Perché corre come un forsennato e va a mettere pezze un po’ ovunque per tutto il campo. Ha piedi educati che gli permettono di essere sempre lucido e quando si tratta di dover impostare l’azione, ma anche di saltare l’uomo.

6 ZIELINSKI
Il solito imprevedibile jolly del centrocampo. Perché si piazza largo a sinistra ma praticamente da quelle parti non lo trovi mai. Gli piace accentrarsi, è come se la lunetta dell’area avversaria lo chiamasse a gran voce e lui non resiste alla tentazione. Un paio di buoni spunti e poco altro. Verranno tempi migliori.

6 LOZANO
Un paio di dribbling che vanno e non vanno. Un buon tiro, ma soprattutto uno stop da oscar su un pallone a campanile. Difficile chiedere di più a un ragazzo arrivato dal Messico da appena 24 ore. Ancelotti gli da fiducia schierandolo dal primo minuto, ma l’impatto nella ripresa di Torino era stato più evidente.

7,5 MERTENS
Il belga cambia il pelo ma non il vizio. Primo pallone giocabile e subito gol. Impossibile perderlo di vista con il suo nuovo look platinato. Va a un passo dal bis con un destro a giro che si stampa sulla parte interna della traversa. Nella ripresa scarta un altro regalo, questa volta di Llorente, e fa doppietta.

6,5 LLORENTE
Manco il tempo di entrare in campo e subito si inventa un assist perfetto per Mertens con una sponda da centroboa. Sfrutta il fisico imponente per muovere la difesa a suo piacimento, cosa preziosa ai compagni per infilarsi nelle voragini create dai suoi spostamenti. Non gioca troppi palloni, ma è sempre preciso.

6,5 INSIGNE
Con il suo ingresso in campo il Napoli si schiera ancora di più a trazione offensiva. Lui si piazza largo sulla sinistra spedendo Zielinski al fianco di Fabian in mediana: soluzione che Ancelotti ha provato a lungo durante il ritiro estivo proprio per lasciare Lorenzo libero di agire nella zona a lui più congeniale.

sv YOUNES
Solo 10 minuti finali da trequartista purissimo alle spalle dell’unica punta Llorente. Ha guizzi e giocate che in quella zona possono essere decisive ma gli manca l’ultimo spunto per accendere la luce. In questo assetto così offensivo ha ottime chance di entrare stabilmente nelle rotazioni di Ancelotti.

6,5 ANCELOTTI
Il 4-4-2 è un porto sicuro nel quale rifugiarsi per esaltare gli uomini a disposizione. Carletto è un pratico e i fatti gli danno ragione. A mettere la partita sui binari giusti ci pensano Di Lorenzo e Mertens, ma la sensazione è che le sbandate di Firenze e Torino siano già solo un loranto ricordo. Coraggioso con Lozano dall’inizio, ma anche bravo a promuovere Elmas titolare per sostituire Allan.
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