Napoli, dall'epica notte di Maradona
al quasi flop di Reggio Emilia

Napoli, dall'epica notte di Maradona al quasi flop di Reggio Emilia
di Anna Trieste
Giovedì 2 Dicembre 2021, 06:00 - Ultimo agg. 3 Dicembre, 09:25
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Non sempre la valutazione di una partita dipende dal risultato. A volte, come nel caso del match disputato ieri dal Napoli contro il Sassuolo, la valutazione dipende dallo stato d’animo. Se, poniamo, il Napoli fosse andato a Reggio Emilia dopo il pareggio con il Verona, la sconfitta con l’Inter e la disfatta disastrosa nella campagna di Russia, il pareggio di ieri acciuffato per virtù e grazia divina con il Sassuolo sarebbe stato quasi un buon risultato.

Poteva essere una sconfitta e lo sarebbe stata se l’arbitro non avesse avuto il buon gusto di andare a rivedere al Var il fallo di Berardi su Rrahmani in grado di inficiare ab origine la regolarità del gol che avrebbe regalato agli emiliani la vittoria. Ma, sciaguratamente, prima di questa partita c’era stata la Lazio. La partita con la Lazio. La vittoria strepitosa con la Lazio. È lì che era stato gettato il seme della speranza. È lì che era nata l’illusione, solo qualche giorno prima, che il Napoli avesse finalmente rialzato la testa e avesse messo a tacere ogni bollettino nefasto di infermeria per mostrare a tutti che il Napoli è uno e lo è sempre, anche quando gli uomini chiave si infortunano e non possono dare il proprio contributo in campo.

Ecco perché il pareggio di ieri con il Sassuolo fa male. Non si tratta soltanto dei due punti e delle avversarie che accorciano. E nemmeno del fatto che gli azzurri avevano in pugno la gara, avanti com’erano di due reti a zero. Il pareggio fa male perché solo tre giorni prima, in un tripudio di lacrime ed estasi, il Napoli aveva mostrato il suo volto più bello. Quello spensierato, felice, divertente, grato al mondo soltanto per aver inventato il pallone. Embè, dopo una partita così epica, è mai possibile fare una tale figur ‘e mme’?
 

 
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