Napoli-Sassuolo,
con il saliscendi non si va in alto

di Francesco De Luca
Lunedì 2 Novembre 2020, 07:00
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Si è avuta al San Paolo la conferma dell'alterno, e dunque irregolare, funzionamento del Var. Al Meazza sabato, in occasione di Inter-Parma, non era arrivata alcuna segnalazione su un fallo da rigore ai danni di Perisic. Dalla cabina di regia di Fuorigrotta, ieri, l'arbitro Fourneau (quello entrato nel cuore degli italiani anti-Juve per aver negato un gol ai bianconeri e aver espulso Chiesa nella gara a Crotone) ha suggerito al collega Mariani di assegnare il penalty al Sassuolo per il fallo netto di Di Lorenzo sul ventenne Raspadori. La chiamata successivamente non è arrivata per la trattenuta di Marlon su Osimhen, ma il fallo era cominciato fuori area. Sul capovolgimento di fronte il Sassuolo ha raddoppiato e ciò ha fatto arrabbiare Gattuso, perché aveva sperato di recuperare il punto al termine di una brutta partita e di una caduta che spinge a una riflessione.

Non può essere casuale il dato di due sconfitte dopo due ottime partite: vittoria show sull'Atalanta e ko con l'Az Alkmaar, presentatosi senza tredici giocatori contagiati; gran colpo in Europa League in casa della Real Sociedad e 0-2 col Sassuolo, sceso in campo a Fuorigrotta senza tre pezzi da novanta (Caputo, Berardi e Djuricic) ma con l'intenzione di giocarsela. Due volte lo stesso - sbagliato - approccio alla partita fa capire che il Napoli deve crescere sul piano mentale perché non può avere questo contraddittorio andamento che mette a rischio una stagione in cui ci sono buone chance per tornare ai vertici del campionato e fare strada in Europa. Il Sassuolo ha saputo sfruttare gli episodi - il rigore concesso dal Var e la difettosa chiusura difensiva in occasione del raddoppio di Maxime Lopez - ma il Napoli non ha dato l'impressione di poter mettere sotto gli avversari. Poca intensità, troppo ampi gli spazi tra i reparti (Bakayoko non ha funzionato bene nel lavoro di recupero e impostazione), fiacche le conclusioni al tiro. Stavolta l'ingresso di Petagna non ha scosso la prima linea, dove sono stati sotto tono Mertens e Osimhen. In questo momento manca per gli azzurri il contributo di Dries, che con il suo piede e la sua rapidità riusciva a sbloccare certe partite. Ma non solo. Lozano non riesce ad essere costante e Osimhen è in difficoltà quando non ha campo aperto per sfruttare la sua velocità, peraltro continua ad avere poca forza nel tiro e ad essere prevedibile: clamorosa la palla gol sprecata dopo dieci minuti, gentile omaggio di Consigli.

Gattuso è stato onesto nella valutazione della partita e non si è aggrappato ad alcun alibi.

Il Napoli ha cominciato ad offrire prestazioni alterne da quando ci sono tre match a settimana. Il Sassuolo è stato accorto e ha saputo mettere in difficoltà gli esterni, in particolare con Rogerio sulla banda destra. A fronte delle assenze pesanti, ha sfruttato un vantaggio fisico perché gli emiliani avevano giocato l'ultima gara venerdì 23 ottobre contro il Torino e gli azzurri sei giorni dopo a San Sebastian. Ma la rosa forte e lunga serve per aiutare Gattuso proprio nella gestione degli impegni a distanza ravvicinata. E questo è uno dei meriti che gli ha riconosciuto De Laurentiis dopo la vittoria in Europa League.

L'intesa tra il presidente e l'allenatore per il prolungamento del contratto è un segnale importante sul piano tecnico e una conferma della solidità economica del Napoli, che può continuare a progettare mentre il calcio lancia disperati Sos al governo, sottolineando quanti milioni di tasse pagano i club di serie A e quanti posti di lavoro procurano, ma senza ricordare di essersi amministrato malissimo prima della pandemia. De Laurentiis considera Gattuso un valido capo per l'area tecnica e ha infatti seguito i suoi consigli sul mercato. Ne ha anche colto il positivo impatto sulla squadra, elemento importante dopo lo scontro di un anno fa tra lo spogliatoio e Ancelotti. Le operazioni effettuate in estate - Osimhen e Bakayoko - e l'accordo con Rino prima dei tempi ipotizzati testimoniano un'accurata gestione societaria, anche se resta il clamoroso errore di non avere trovato il punto di intesa con Milik per la cessione alla Roma, che avrebbe fruttato 25 milioni al Napoli. E il direttore sportivo Giuntoli ha lasciato ancora aperta la questione dei rinnovi contrattuali di Hysaj e Maksimovic. De Laurentiis, intanto, si prepara con altri club per un'altra battaglia contro Fifa e Uefa per negare i giocatori alle nazionali. È legittima questa posizione, pubblicamente esposta dall'amministratore delegato dell'Inter Marotta, perché il primo dovere di una società è tutelare la salute degli atleti e non lo farebbero mandandoli in giro per il mondo mentre dovunque sale il numero dei contagiati.

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