Napoli, lo scudetto del mercato: saldo in positivo con le cessioni di Koulibaly e Fabian Ruiz

Solo la Juventus ha vinto il campionato chiudendo in attivo il mercato

Jack Raspadori
Jack Raspadori
di Francesco De Luca
Giovedì 9 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 16:24
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Lo scudetto dei bilanci, quasi rinfacciato a De Laurentiis da frange della tifoseria nel passato, non esclude quello vero, il tricolore che il Napoli si prepara a cucirsi sulle maglie nella prossima primavera dopo 33 anni di attesa. Non necessariamente bisogna svenarsi sul mercato per il successo anche se esaminando il rapporto acquisti/cessioni delle squadre che hanno vinto il campionato nelle ultime stagioni si nota che il segno più vi è stato solo due volte, con la Juventus, nel 2013-2014 e nel 2016-2017. In quei casi il club bianconero presieduto da Andrea Agnelli aveva fatto registrare +6,7 e +23,5 milioni. L'estate del 2016 fu quella che fece scoppiare la protesta dei tifosi del Napoli contro Higuain: passò alla Juventus per 90 milioni, quanto previsto nella clausola che De Laurentiis aveva fissato nel contratto del Pipita, e quella operazione - un affare sul piano economico per il club azzurro fu definita un tradimento. La Juve, che allora aveva Beppe Marotta al comando dell'area tecnica, riuscì a realizzare un attivo al termine del mercato perché prima di acquistare Higuain aveva ceduto Pogba al Manchester United per 105 milioni. Tre anni prima la società bianconera aveva segnato +23,5 perché aveva effettuato una serie di cessioni e l'acquisto più costoso era stato quello del difensore Ogbonna per 15 milioni.

Il colpo dell'estate bianconera 2018 - Cristiano Ronaldo dal Real Madrid per 117 milioni - si sarebbe rivelato un peso per il bilancio più che un affare, come confermato anche nell'inchiesta "Prisma" della magistratura di Torino.

Peraltro fu l'anno in cui Agnelli diede il via libera per gli acquisti di Cancelo (40 milioni), Douglas Costa (40) e Bonucci (35), di rientro dal Milan. Per spezzare il dominio juventino (9 titoli di fila) le milanesi hanno dovuto investire tanto. Il mercato 2020-2021 dell'Inter si chiuse con un -43,95 e quello del Milan nella scorsa stagione con un -87,49. Spese che hanno inevitabilmente inciso sulle successive annate. La proprietà cinese dell'Inter decise subito dopo lo scudetto di adottare una linea più contenuta sul mercato e questo spinse Conte, fresco vincitore, ad accordarsi col Tottenham. Nella scorsa estate il Milan, tornato a vincere il titolo dopo undici anni, si è contenuto: investimenti per 48,67 milioni, dei quali 32 per De Ketelaere, la grande delusione di questa stagione.

Aurelio De Laurentiis ha illustrato la strategia adottata dal Napoli nella scorsa estate anche nell'intervista alla Bild. Le idee del presidente erano chiare da tempo: voleva ridurre il monte ingaggi e rinnovare la rosa attraverso la rinuncia a giocatori che erano stati preziosi nelle precedenti stagioni. I milioni incassati dalle cessioni di Fabian al Psg (23 milioni) e Koulibaly al Chelsea (38) sono stati subito reinvestiti per portare a termine operazioni che il presidente, l'ad Chiavelli, il ds Giuntoli e il tecnico Spalletti avevano ben chiare. A cominciare da Kvaratskhelia, pagato 10 milioni; Kim (18) e Raspadori (35). Il mercato del Napoli è stato brillante, anzi geniale, come conferma l'operazione per Jack, sulla quale De Laurentiis ha fortemente insistito anche quando il Sassuolo alzava il prezzo. Il patron è riuscito a portare a casa il contratto di Raspadori con una formula di pagamento dilazionato: subito 5 milioni per il prestito; seconda tranche di 25 e bonus per altri 5. In tutto, 35 milioni ma evitando di appesantire il bilancio del Napoli in questa stagione. Ed è stata fatta la stessa mossa col Verona per Simeone: 3 milioni per il prestito e altri 12 da versare nella prossima estate per perfezionare l'acquisto del Cholito.

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Tornato in A nel 2007, il Napoli ha fatto registrare il più alto deficit sul mercato (-157,14 milioni) nella stagione 2019-2020, quella del lockdown e della Coppa Italia, ma anche dei due allenatori. In estate (con Ancelotti) da segnalare i 45 milioni per Lozano e i 36 per Manolas, oltre ai 26 per riscattare il cartellino di Meret. A gennaio, poco prima che i campionati si interrompessero per la pandemia, De Laurentiis diede l'ok per il più costoso mercato invernale della sua gestione: Lobotka (21), Petagna (16,6), Rrahmani (14) e Demme (10,2). Tutto a fronte di un paio di cessioni rilevanti, quelle dei giovani Diawara alla Roma (21, contropartita per Manolas) e Vinicius (17), l'attaccante che di fatto mai ha indossato la maglia azzurra, al Benfica. De Laurentiis avrebbe voluto centrare attraverso questi investimenti la qualificazione Champions ma il Napoli si sarebbe classificato settimo: il posto nell'Europa che conta, anche grazie ai giocatori presi quell'anno e rivalutati da Spalletti (Rrahmani e Lobotka), sarebbe arrivato nella scorsa primavera. 

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