Napoli, Gattuso va all'attacco:
obiettivo rimonta in campionato

Napoli, Gattuso va all'attacco: obiettivo rimonta in campionato
di Pino Taormina
Venerdì 15 Gennaio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 10:17
4 Minuti di Lettura

Gattuso non aveva solo bisogno di passare il turno di Coppa Italia. Dalla partita con l'Empoli aveva necessità di avere anche una serie di risposte. E non di poco conto: sulle condizioni fisiche di Koulibaly e Demme, sul recupero di Rrahmani dopo il disastroso primo tempo con l'Udinese, sull'affidabilità di Elmas e Lobotka, sulle speranze di poter puntare su Ghoulam anche nelle gare che valgono qualcosa in più di un ottavo di finale della vecchia e cara coppa nazionale. Ecco, il bilancio non è tutto rose e fiori. Qualche spina c'è. Per esempio, è evidente che né Elmas né Lobotka in questo momento sono al livello di quelli che possono essere considerati titolari. Un passo indietro a tutti, forse anche due. Magari il macedone può essere più utile nella mediana a due (come nel finale con l'Udinese) piuttosto che alle spalle della prima punta. In ogni caso, così non va. Per non parlare di Lobotka che ha dettato i ritmi in maniera blanda e ha difeso senza neppure così tanta grinta. Ringhio vuole qualità e cattiveria perché sa bene che la potenza nel motore c'è, anche se molto spesso non basta.

Comunque sempre almeno quattro giocatori offensivi. Nessun cambiamento di programma. Neppure con la Juventus. Il 4-2-3-1 è nato perché permette a Gattuso di far giocare i migliori, senza sacrificare uno tra Osimhen o Mertens. Per quanto raffinata, la tattica non supererà mai la saggezza dei bambini che per formare le squadre al parco scelgono i più bravi. Anche adesso, così, nessuno tra Lozano, Insigne e Zielinski va in panchina. Venendo a mancare sia il belga che il nigeriano, Gattuso ha deciso di non cambiare i suoi piani. È vero che l'atteggiamento non lo dettano i numeri, ma anche la forma conta. E la forma del 4-2-3-1 può ridurti con le spalle al muro se non tutti fanno il proprio dovere. Ed è per questo che la gara con l'Empoli restituisce due pedine chiave: Koulibaly e Demme.

Ecco, loro sono tornati. E sono candidati a essere titolare nella gara di Reggio Emilia con la Juventus. Dubbi ce ne sono pochi (anzi, diciamolo, nessuno) sul fatto che il senegalese guiderà la difesa in Supercoppa e non sono tantissimi i dubbi sul fatto che Demme spodesterà Fabian nella mediana a due nella gara di mercoledì. Ecco, la staffetta è pronta: a Gattuso servono mediani dal ritmo più intenso del Fabian di questo momento e Demme ha dimostrato di essere tornato. Magari con la Fiorentina toccherà ancora allo spagnolo dall'inizio, ma il ballottaggio è cosa che appare scontata.

 

Gattuso ieri ha concesso un giorno libero. Ma ha invitato la squadra a pranzo a Ercolano: è sono state tre ore di relax a dimostrare che c'è un gruppo unito pure quando non c'è da parlare di calcio ma c'è solo da divertirsi. Come hanno fatto ieri. Oggi a Castel Volturno si entrerà nel vivo: Riccio, il vice di Gattuso tornerà a spiegare che il tiro elegante si fa quando serve, non sempre, altrimenti diventa cipria. Ma il trapianto dal vecchio 4-3-3 va avanti senza indugi, anche se magari doveva essere fatto con più tatto, alternando il nuovo modulo con altri più prudenti, specie contro avversari di grande densità e intensità, per evitare qualche caduta immeritata. La rivoluzione di Gattuso resta valida. L'Empoli ha poi detto che Rrahmani è uno su cui lavorare e poter puntare: Manolas ne avrà almeno per altri 10 giorni e Maksimovic può qualche volta anche prendere fiato. E curare i suoi tilt. Sicuro però il serbo giocherà con la Juventus. Ma su Rrahmani Gattuso insisterà. Resta il dubbio di Ghoulam: merita di essere recuperato perché il collaudo è stato confortante anche se appare difficile che possa ritrovare il passo degli anni scorsi. In questo modo il Napoli affronta la fase chiave della stagione: la Supercoppa è lì che brilla. E Gattuso non vuole farsela scappare. Sarebbe il secondo trofeo in un anno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA