Napoli-Spezia, brilla la stella Lozano
ma con Lobotka si spegne la luce

Napoli-Spezia, brilla la stella Lozano ma con Lobotka si spegne la luce
di Bruno Majorano
Venerdì 29 Gennaio 2021, 06:00
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La domanda è lecita: il vero Napoli è quello capace di azzannare la partita e stritolare lo Spezia in un solo tempo, oppure quello timido e impacciato che in un soli 5 minuti si fa segnare due gol e rischia di mettere a rischio il passaggio del turno? Chi si aspettava una reazione decisa dopo il brutto ko di Verona, certamente non ha trovato la risposta più completa. Perché gli azzurri entrano in campo con il piglio giusto, ma nella ripresa - con l’uscita di Lozano e l’ingresso degli inconsistenti Mertens e Osimhen - la squadra di scioglie pericolosamente come neve al sole e rischia seriamente di compromettere il bellissimo primo tempo.

OSPINA 6
Dopo più di un’ora di noia, tra qualche rinvio dal fondo e qualche disimpegno difensivo, si vede infilare per due volte di fila in pochi minuti e in nessuna delle occasioni può fare qualcosa. Gyasi calcia a due passi dalla porta, mentre Acampora approfitta di una deviazione di Manolas che mette fuori causa il portiere.

HYSAJ 6
Fortunato nel trovarsi al posto giusto e nel momento giusto. Bravo nell’avere la lucidità di alzare la testa, vedere Koulibaly a centro area e servire il pallone del vantaggio. Nel secondo tempo stacca la batteria e finisce senza benzina. La sua zona di competenza diventa terra di conquista dello Spezia.

MANOLAS 5
In una serata di sostanziale dolce far niente, si appisola in marcatura su Gyasi e l’attaccante dello Spezia gli prende il tempo infilando in rete l’unico pallone utile della partita. Poi ci mette la gamba deviando il tiro dal limite dell’area di Acampora rendendolo imparabile per Ospina. 

KOULIBALY 6
All’inizio, gli attaccanti dello Spezia giocano a nascondino e Kalidou fa subito 31 salva tutti con il gol (di tacco) che sblocca il risultato dopo appena 5 minuti. Nel secondo tempo sbaglia un controllo e innesca il raddoppio dello Spezia che inizia a credere nella rimonta.

MARIO RUI 6
Spinge con insistenza e a momenti rischia anche di segnare un super gol con un tiro a giro, ma soprattutto con il destro, che non è il suo piede preferito. Più ala che terzino, si propone in avanti e mette in continua apprensione la linea difensiva avversaria con le sue incursioni.

ELMAS 7
Veniva da una serie di prestazioni decisamente deludenti. Approfitta della ghiotta occasione per riqualificarsi agli occhi di compagni, allenatore e tifosi. Gioca una partita di grande volontà: corre, mai domo, e alla prima occasione utile segna anche un gol bello con un destro potente e preciso.

DEMME 6,5
Pochi dubbi: sarebbe capace di servire Lozano in profondità anche con una benda nera sugli occhi. Diego, infatti, fiuta i movimenti del compagno e lo serve sistematicamente alla perfezione. In mezzo al campo è una garanzia: perché non solo non sbaglia un pallone, ma ne conquista a frotte.

ZIELINSKI 7
Galleggia tra le linee. Parte trequartista alle spalle di Lozano, poi si abbassa fino a diventare il terzo di centrocampo. Ogni volta che parte con la palla al piede, i giocatori dello Spezia sanno che il pericolo è dietro l’angolo. Serve un cioccolatino per Politano, che ringrazia e cala il tris.

POLITANO 6,5
Con un tocco delicatissimo spinge in rete il pallone del 3-0.

Ciliegina sulla torta per una partita fatta di tanto fioretto, ma anche di una bella dose di sciabola. Nel secondo tempo cala come tutto il Napoli ed è costretto a dare una mano più in difesa che in attacco.

LOZANO 7
Segna, e questa oramai non è manco più una notizia. Anche perché stavolta la rete è esattamente in fotocopia rispetto a quella realizzata dopo meno ci 10 secondi domenica scorsa sul campo del Verona. Come in campionato, contro lo Spezia parte da punta centrale, e questa sera i risultati sono ben diversi.

INSIGNE 6
Ennesima prestazione a bocca asciutta. Ma stavolta le occasioni per il capitano arrivano con il contagocce. Paradossalmente è più impegnato nella ripresa quando deve sistematicamente andare a ripiegare in difesa per aiutare Mario Rui nelle coperture su Verde che affonda su quella fascia.

MERTENS 5
Meno di un tempo per mettere minuti nelle gambe, ma dal suo ingresso in campo il Napoli si inceppa e infatti Gattuso lo sostituisce nel finale. Pochi palloni tenuti in avanti (forse nessuno) e troppi errori in disimpegno che rischiano di costare caro innescando lo Spezia.

LOBOTKA 5
Come una maledizione: entra lui e il Napoli prede due gol in meno di 5 minuti. Dovrebbe fare diga con Demme davanti alla difesa, ma non basta. Lento e poco collaborativo in fase di impostazione: si vede sfilare accanto gli avversari e raramente riesce a contenere le loro sfuriate.

OSIMHEN 5
Altra occasione per ritrovare la condizione migliore. Ma anche stavolta il suo apporto non è decisivo. Pochissime occasioni per farsi vedere e in nessuna di queste lascia il segno. Il tandem con Mertens non gira per niente. È ancora un corpo estraneo al resto della squadra che infatti lo cerca pochissimo.

DI LORENZO SV
Mossa di Gattuso per cercare di arginare le sfuriate dello Spezia che dopo i due gol lampo nella ripresa pensa seriamente di poter rientrare in panchina. Si piazza sulla destra, ma non al solito posto da terzino: esterno di centrocampo dove collabora soprattutto nella fase difensiva.

BAKAYOKO SV
Con lo Spezia che prende campo e coraggio diventa l’uomo opportuno per evitare il tracollo. Uomo d’ordine, ma soprattutto uomo fisico che aggiunge muscoli in mezzo al campo in un momento delicatissimo per il Napoli. Avrebbe voluto riposare per tutta la partita, ma il suo ingresso diventa prezioso.

 

Allenatore GATTUSO 6
Un’ora e più di dominio assoluto e 15 minuti di buio totale. La squadra non è più quella sbadata di Verona, anzi, ma il blackout di metà ripresa è un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Con il 4-3-3 la squadra è più compatta e rapida nel ripartire in contropiede non appena lo Spezia concede un solo metro per affondare. Con il passaggio al 4-4-2 arrivano i pericoli.

Arbitro FOURNEAU 6,5
Una di quelle partite che ogni arbitro sogna prima di mettere piede in campo. Perché le due squadre giocano a viso aperto, ma senza mai alzare il livello della contesa dal punto di vista fisico. Grande correttezza da una parte e dall’altra che aiuta l’arbitro nella direzione della gara. Sempre vicino all’azione, senza mai farsi sfuggire le mani il controllo della partita.

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