Diciotto gol prima nelle prime sette partite, sei nelle ultime cinque: dopo l'ultima sosta di ottobre c'è stato un calo della media realizzativa del Napoli da 2,57 e a 1,2 a partita. Meno reti in generale e meno gol degli attaccanti nell'ultimo mese di campionato dopo il rendimento da record dei primi due mesi: numeri per quanto riguarda la fase offensiva che sono invece rimasti molto positivi in Europa League con i 7 gol messi a segno dagli azzurri (tutti dagli attaccanti, uno a testa per Insigne, Osimhen, Politano, Zielinski, Mertens, Lozano e Ounas) nelle due sfide contro il Legia Varsavia.
Per la formazione di Spalletti che ha mantenuto una straordinaria solidità difensiva (con 4 gol al passivo è la squadra meno battuta della serie A) sarà importante alla ripresa alzare nuovamente la percentuale realizzativa. Il tecnico azzurro ha ora una carta in più da poter giocare: Dries Mertens, il bomber di tutti i tempi del Napoli con 136 reti che dopo il rigore messo a segno con freddezza e classe a Varsavia contro il Legia ha colpito il palo su punizione all'ultimo minuto del match contro il Verona. Il belga si è aggiunto come soluzione di sottopunta a Zielinski e Elmas e rispetto al polacco e il macedone ha più spiccate doti offensive: ora Mertens è tornato in condizione (dopo l'operazione alla spalla di inizio luglio) e potrà dare un apporto importantissimo all'attacco azzurro sia in appoggio ad Osimhen, sia quando verrà proposta da prima punta. Dries consente infatti a Spalletti di poter contare su nuove soluzioni offensive e di avere una carta importantissima in più da poter giocare in attacco soprattutto contro le difese chiuse per la sua abilità a giocare nello stretto con i compagni e per la capacità di lanciarsi da solo negli uno contro uno conto i difensori avversari.
Un ritmo elevatissimo del Napoli come numero di gol realizzati dalla sfida di esordio con il Venezia al Maradona a quella di Firenze: sette vittorie e 18 reti, due gol degli azzurri in ognuna delle prime cinque partite (Venezia, Genoa, Juventus, Cagliari e Fiorentina) e quattro contro Udinese e Sampdoria, il momento migliore in fase offensiva con otto gol messi a segno dalla squadra di Spalletti in due trasferte nel giro di 4 giorni. Apporto consistente degli attaccanti nelle prime 7 partite di campionato con 12 reti sui 18 totali: 4 di Osimhen (due alla Sampdoria e uno contro l'Udinese e il Cagliari), due di Insigne (i due rigori con Venezia e Cagliari), due di Lozano (a Udinese e Fiorentina), uno a testa per Petagna (al Genoa), Politano (alla Juve) e per i trequartisti Zielinski (alla Samp) e Elmas (al Venezia) schierati da sottopunta o più larghi a sinistra con ripiegamenti tra i tre di centrocampo. Due gol nelle prime sette giornate di campionato di un centrocampista, lo spagnolo Fabian Ruiz andato a segno due volte al Ferraris contro Genoa e Sampdoria e quattro reti dei difensori, due di Rrahmani (a Udinese e Fiorentina) e due di Koulibaly (a Juventus e Udinese).
Percentuale realizzativa che si è abbassata dopo la sosta di ottobre con 6 reti in 5 partite (4 degli attaccanti, una di un centrocampista e una di un difensore), cinque al Maradona in tre partite e una sola nelle due trasferte con la Roma (pareggio per 0-0) e il derby con la Salernitana (1-0 con gol di Zielinski): una rete di Osimhen contro il Torino, la doppietta di Insigne (i due calci di rigore realizzati con il Bologna), la rete di Fabian Ruiz al Bologna e l'ultima di Di Lorenzo al Verona. Alla ripresa subito un esame molto importante al Meazza con l'Inter.