Napoli, da Mazzarri a Spalletti
gli striscioni contro gli allenatori

Napoli, da Mazzarri a Spalletti gli striscioni contro gli allenatori
di Gennaro Arpaia
Giovedì 12 Maggio 2022, 08:51 - Ultimo agg. 13 Maggio, 08:24
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«Basta ca te ne vaje» recita lo striscione apparso nella tarda serata ieri all'esterno dello Stadio Maradona. Il destinatario dell'invito non troppo gentile è Luciano Spalletti, allenatore arrivato a Napoli un anno fa e già protagonista di una stagione che ha portato dentro di sé tutto: esaltazione, depressione, sogni per lo scudetto e delusione per averlo mancato. La "piazza" sembra aver detto la sua sull'allenatore toscano che Aurelio De Laurentiis qualche giorno fa aveva confermato in panchina (a patto di un miglioramento nella sua "napoletanità") ma è la stessa che negli ultimi anni ha messo al centro tanti allenatori azzurri, finiti "vittime" di qualche striscione.

Il primo della lista fu Walter Mazzarri: quattro anni di azzurro, il primo trofeo dell'era De Laurentiis e una crescita incredibile fino alle notti di Champions League. Eppure il suo addio non fu ben accetto. «Per come hai lavorato sei stato rispettato, ma per il modo in cui te ne sei andato mai sarai onorato. Mazzarri vigliacco» fu lo striscione esposto dalla Curva B in occasione del suo primo ritorno a Fuorigrotta da allenatore dell'Inter. Dopo di lui, Rafa Benitez: agli striscioni d'amore affissi al momento dell'arrivo fece da contraltare l'ultimo periodo della sua gestione, con l'allenatore spagnolo e il solito De Laurentiis nell'occhio del ciclone. Dalle Curve, uno spazio fu riservato anche a Rafa: «Il tuo unico rimpianto: la mozzarella di bufala» fu il messaggio dei tifosi.

L'amore per Sarri non è mai tramontato, ma quando il Comandante ha scelto la Juventus nell'estate del 2019 la piazza napoletana si fece sentire. Tanti gli striscioni che spuntarono in città contro l'ex allenatore che aveva portato il Napoli a un passo dallo scudetto, tra i tanti: «Sarri gobbo bastardo. Sulla Juve ne hai dette tante ma poi ti sei calato le mutande» il messaggio spuntato all'esterno dello stadio. Destinazione diversa e diverso fu anche il messaggio ricapitato a Carlo Ancelotti dagli ultras durante la sua permanenza a Napoli: «Carletto, l'ultimo prescelto per prendere in giro tutti senza un vero progetto» fu lo striscione spuntato a Piazza del Plebiscito.

Il dito puntato contro la società, l'allenatore e anche contro la squadra in occasione della gestione Gattuso: «Avete scelto una brutta strada. Rispettate chi questa maglia la ama e vi paga» scrissero gli ultras della Curva A dopo la sconfitta di Verona del gennaio 2021. Un anno e mezzo più tardi al centro delle attenzioni ci finisce anche Spalletti: l'autovettura rubata, l'invito ad andarsene, il napoletanissimo "cavallo di ritorno" per chiudere la sua esperienza azzurra e quella firma allo striscione che manca, una novità rispetto alle precedenti occasioni. L'ennesimo capitolo di una contestazione che sa di altro: al centro delle critiche dei napoletani non c'è il 3° posto in campionato o una qualificazione Champions comunque da tenersi stretta, ma l'insoddisfazione latente di una tifoseria sempre più lontana dalla squadra, all'alba dell'ultima partita interna dell'anno.

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