De Laurentiis e Lotito,
il grande intrigo delle panchine

De Laurentiis e Lotito, il grande intrigo delle panchine
di Pino Taormina
Giovedì 20 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 20:11
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Neppure un passo indietro. Nessuna titubanza, altro che tentennamenti. Quella con il Verona sarà l'ultima volta sulla panchina del Napoli di Rino Gattuso. De Laurentiis faccia pure quello che vuole, ammesso che abbia intenzione di fare qualcosa per provare a trattenerlo: per Ringhio il discorso è chiuso. Finirà il contratto e finirà il rapporto con il club azzurro. Si cala il sipario. Poi sarà il tempo delle parole. Quelle che fino ad adesso Gattuso non ha potuto pronunciare in sala stampa. Ma per lui sono giorni sereni, vissuti con la testa concentrata alla gara di domenica sera: se vincerà anche l'ultima gara, avrà chiuso il girone di ritorno con 45 punti e raggiungerebbe la prima qualificazione in Champions della sua carriera. E vuole salutare Napoli con un secondo o un terzo posto, per lasciare tutti a bocca aperta, De Laurentiis compreso.

Gattuso non apre a nessuna soluzione diversa dall'addio. Peraltro, De Laurentiis anche ieri è stato preso dal Bari (che ha eliminato il Foggia nei playoff di serie C) e non si è preoccupato di farsi vivo con il suo tecnico per fare un disperato tentativo. Nulla e nessuno, in ogni caso, faranno deragliare le certezze di Ringhio, da mesi in lotta con gli umori del presidente azzurro. Ancora nessuno ha il lasciapassare per la candidatura alla sua successione ma Gattuso, per quanto il discorso poco lo appassioni, pensa che alla fine il cerchio si chiuderà intorno ai nomi di Galtier e Inzaghi. Probabilmente con Inzaghi fa anche un pensiero interessato: perché la Lazio si sta muovendo con lui e ha chiesto di poterlo incontrare la prossima settimana, a bocce ferme. E questo spiegherebbe il perché dei tanti dubbi sulla firma alla permanenza di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio. Ora, visti i rapporti idilliaci tra i presidenti di Napoli e Lazio, impensabile che De Laurentiis non sappia della mossa di Lotito. Che è probabile abbia dato a De Laurentiis il via libera per sondare Inzaghi junior (a cui ha infatti già fatto una prima proposta). L'allenatore laziale da tempo è entrato nella lista dei preferiti. E ora torna in cima alle preferenze, senza mai dimenticare Christophe Galtier (in lizza anche per il Nizza e il Lione) che è a un passo dal titolo francese ma con cui De Laurentiis ha già fatto più di una telefonata. Attenzione a due big: Allegri e Spalletti.

Ma con Max (che attende la mossa del Real Madrid) c'è rapporto speciale, tant'è che è stato lui a suggerire a De Laurentiis l'ingaggio di Gattuso. Per il nome di Sarri, vanno fatte delle puntualizzazioni: il tecnico di Figline vuole tornare in Premier. E ha chiesto a Fali Ramadani di andare fino in fondo con il Tottenham. Ma anche qui non ha fretta: perché prima deve liberarsi della Juventus, che per il momento non ha ancora pagato la penale di 2,5 milioni di euro per evitare che scatti il contrato per il 21-22. Quindi situazione, per certi versi, ancora in stand by. Già, la Juventus: nel calderone dei nomi di Andrea Agnelli c'è pure quello di Gattuso. E non da ieri. Senza dimenticare la Fiorentina: non c'è stata rottura e neppure chissà quale firma a un passo. Solo una telefonata tra Gattuso e Commisso e il solito appuntamento dato a dopo Napoli-Verona. 

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Zanetti, il tecnico del Venezia, è molto corteggiato da Udinese e Sampdoria (dove però è in corsa la trattativa per tenere Ranieri). Al Torino può arrivare Juric mentre De Zerbi (va allo Shakthar) lascia il posto al Sassuolo a Vincenzo Italiano (che da tempo non sente il Napoli). E l'Inter e il Milan? Conte deve accettare una decurtazione dello stipendio (prende 12 milioni netti). Se dice di no, parte un altro valzer. Pioli senza Champions (nonostante l'assenza di Ibrahimovic per metà campionato) potrebbe lasciare. E a quel punto, potrebbe esserci la candidatura di Sarri. 

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