Nuovo allenatore Napoli, intervista a Fulvio Collovati: «Per la Champions ci vuole Sergio Conceicao»

«Il Porto gioca un calcio veloce e punta su due esterni molto rapidi»

Sergio Conceicao
Sergio Conceicao
di Roberto Ventre
Mercoledì 31 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17:57
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Fulvio Collovati, campione del mondo con l'Italia di Bearzot nel 1982 in Spagna, prova a leggere quella che sarà la mossa di De Laurentiis per il dopo Spalletti. «Secondo me il presidente del Napoli sceglierà un allenatore straniero che abbia già una buona esperienza internazionale perchè vorrà puntare sulla Champions League. Per questo io dico che il favorito per la panchina azzurra è da considerare Sergio Conceição».

Quali sono le sue qualità migliori?
«Ho avuto modo di vedere il suo stile di gioco nel Porto che gioca un calcio veloce e punta su due esterni molto rapidi: situazione che si è vista nel Napoli con Kvaratskhelia a sinistra e uno tra Politano e Lozano a destra.

Sergio Conceição fa giocare bene le sue squadre ed è riuscito sempre a mantenere il Porto su un livello alto di gioco nonostante le partenze di giocatori importanti».

Parlava di allenatori stranieri, chi potrebbe essere oltre a Sergio Conceição?
«Escluderei Luis Enrique perchè credo che sua idea sia di andare in Premier League e quando punti su un allenatore devi partire dal fatto lui abbia piena convinzione di venire. Invece Benitez è uno dei nomi stranieri che può essere accostato come futuro allenatore azzurro perchè conosce bene l'ambiente e ha un ottimo rapporto con De Laurentiis».

Italiano è uno dei nomi caldi: qual è il suo pensiero?
«È un allenatore sul quale De Laurentiis potrebbe puntare perchè gioca con il 4-3-3, quindi proseguirebbe con lo stesso filone di gioco di Spalletti, e perchè il suo calcio è spettacolare: la Fiorentina lo ha fatto vedere spesso quest'anno, come nella finale di coppa Italia contro l'Inter quando avrebbe meritato sicuramente di più per quanto fatto vedere e per le occasioni da gol create».

Altro nome che circola come possibile successore di Spalletti è Thiago Motta: crede possa verificarsi questa soluzione?
«Il Bologna ha giocato un buon calcio e punta molto sul possesso palla e sulla qualità degli esterni d'attacco: quindi potrebbe essere una soluzione per la panchina del Napoli. Dipenderà, però, innanzitutto dal fatto se andrà via dal Bologna e poi da quelle che saranno le sue idee, perchè ad esempio potrebbe sognare di andare al Psg se dovesse andare via da lì Galtier».

La strada più giusta è puntare sulla continuità di sistema di gioco e quindi su un tipo di calcio simile a quello di Spalletti?
«Sicuramente sì perchè gia un nuovo allenatore avrà come prima difficoltà da superare quella di entrare nella testa dei calciatori dopo questi due anni di Spalletti. Quindi, è bene proseguire sullo stesso solco tattico senza andare a cercare avventure nuove e schemi diversi».

Il Napoli potrà puntare alla vittoria in Champions League?
«Quest'anno gli azzurri hanno disputato un'ottima Champions, peccato l'eliminazione ai quarti di finale contro il Milan: nonostante il Napoli abbia fatto molto meglio in campionato rispetto ai rossoneri e all'Inter gli azzurri sono stati costretti a fermarsi in Europa dove dipende anche da combinazioni fortunate del momento e la squadra di Spalletti giocò l'andata a Milano senza Osimhen. Potrà riprovarci l'anno prossimo».

Ha parlato di Osimhen, quanto è importante la sua permanenza?
«Fondamentale. Un centravanti da 25 gol è un punto cardine per la squadra de futuro. E lo dico da ex difensore, sicuramente anche la permanenza di Kim sarebbe molto importante ma non quanto quella di Osimhen».

Il Napoli tenendo presente che non ci sarà più Spalletti dove lo inserirebbe in questo momento in un'ideale griglia di partenza?
«Il Napoli ha vinto lo scudetto e automaticamente ripartirà in prima fila, poi vedo l'Inter e un po' più dietro Milan e Juventus. Ma è chiaro che un discorso del genere bisognerà poi farlo quando terminerà il calcio mercato perchè molto dipenderà dalle operazioni in entrata e in uscita che verranno fatte dalle squadre. Certo è che se gli azzurri manterranno l'ossatura base ripartiranno davanti alle altre». 

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