Osimhen al Psg, De Laurentiis fissa il prezzo: base d'asta 160 milioni di euro

Il manager Calenda vola a Parigi: comincia la trattativa?

L'urlo di Victor Osimhen
L'urlo di Victor Osimhen
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 10 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 11 Maggio, 10:00
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Sessanta giorni per convincere Victor Osimhen. Non uno di più. Il manager Calenda ha trascorso le ultime ore assieme al suo pupillo a Parigi e si sa bene che da quelle parti si sia incominciato a pensare a lui, giusto per aggiungere un altro nome alla collezione milionaria di figurine. D'altronde, c'è posto per le stelle al Psg anche perché Messi e Neymar stanno per andare via. Sondaggi (molto seri) del Psg ce ne sono stati. Eccome. Ma non solo: perché dalla Premier ha iniziato a muoversi, e con decisione, l'ambizioso Newcastle, di proprietà di un fondo in mano al principe saudita Mohammed bin Salman, quindi di un patrimonio di proprietà della famiglia reale di Riad. Uno dei tanti club-stato che possono fare quello che gli pare. E in Inghilterra c'è la fila: dal Manchester United all'Everton, aspettano il momento per presentare la propria offerta al Napoli. Lo United ha un leggero vantaggio su tutti, perché già ad agosto dello scorso anno ha tentato lo strappo, sbagliando però strategia: voleva inserire anche Cristiano Ronaldo nell'affare. Cosa che è servita a tenere l'operazione sempre in freddo. Ora serve una cifra importante per convincere De Laurentiis: almeno 160 milioni di euro. E se c'è qualcuno che pensa che sia una follia, ecco, meglio non accostarsi al Napoli. Perché è questo il prezzo di partenza per l'asta del nigeriano che si avvia a diventare il capocannoniere della serie A. E all'attaccante hanno lasciato intendere, un po' tutti, che può superare anche i dieci milioni di ingaggio, netti, all'anno, per lui in caso di approdo in Premier o al Psg. Oltre a vari milioni di bonus. Offerta che il Napoli non può e non vuole bilanciare. Fin troppo logico che sul suo futuro Osimhen taccia da settimane, ha festeggiato lo scudetto, ha gioito ma sul su futuro nulla ha detto. Gettando nell'angoscia un po' tutti. Ed è normale che scruti pensoso l'orizzonte. L'impressione è che si stia per scatenare l'inferno, in Europa. Perché nessuno mai, nemmeno nei sogni più arditi, ha speso 160 milioni in Italia per un giocatore: sarebbe di gran lunga il record di tutti i tempi. Pogba dalla Juve allo United è andato per 105 milioni di euro mentre la Juventus ha acquistato Ronaldo dal Real Madrid pagando il cartellino 100 milioni, più 12 milioni di commissioni e 5 di contributo di solidarietà (il 5% del valore del cartellino corrisposto al club che ha cresciuto il talento). Insomma, la cessione di Osimhen può provocare un effetto domino.

Ovvio, è l'ombelico del Napoli di questo mercato. Perché sostituirlo sarà complicato: da tempo a De Laurentiis piace Armando Broja, albanese del Chelsea di 23 anni.

Ma ha rimediato un infortunio che lo ha messo ko da dicembre e il patron non si fida. Il ragionamento del Napoli è semplice: ricostruire una squadra vincente rinunciando a uno dei suoi big. Come è stato fatto per Cavani nel 2013 (poi arrivò l'anno zero di Benitez), con Higuain nel 2016 (e Sarri strappò due secondi posti da record). Insomma, i cambiamenti non spaventano De Laurentiis. Anzi lo eccitano. Ma fosse per lui, Osimhen resterebbe ancora a Napoli. Ma senza ritocchi dell'ingaggio. Perché ha ancora due anni di contratto, dunque la scadenza è nel 2025. Dunque, volendo, il rinnovo potrebbe essere discusso in autunno. L'ingaggio è fuori dal regime fissato la scorso anno, perché Osimhen guadagna 4,5 milioni netti, ma è chiaro che per il nigeriano può essere fatta un'eccezione. Calenda e De Laurentiis hanno già parlato, non c'è bisogno di appuntamenti. E il patron ha spiegato che solo per una offerta monstre è pronto a dire addio alla sua stella. Ma anche posto un'altra piccola condizione: vuole che l'eventuale trattativa per l'addio termini prima dell'inizio del ritiro in Trentino, perché il patron azzurro vuole tutto il tempo per trovare un sostituto.

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Il turnover di fine anno coinvolgerà tutti, ma Osimhen un po' di meno. Perché Spalletti vuole fargli vincere il titolo di re del gol. È a quota 23, Lautaro è a quattro reti di distanza, motivo per cui si è messo anche a tirare i calci di rigore, cosa che fino ad adesso nel Napoli era una specie di estrazione del lotto. Ma la squadra ha deciso che da qui alla fine toccherà al numero 9, proprio per consentirgli di vincere il trofeo di capocannoniere. Osimhen non ha una clausola rescissoria. Altra intuizione di Giuntoli e De Laurentiis che quando lo presero dal Lille rifiutarono di metterla (i manager del nigeriano volevano fissarne una a 120 milioni). Dunque, serve una trattativa. Da tempo si sa che il gioiello fa gola a tutti: e due anni di contratto sono pochissimi. Non si può correre il rischio di portarlo a un anno dalla scadenza, nell'estate del 2024, senza un nuovo contratto, il suo prezzo sarebbe più basso. Lo sanno tutti: chi vuole Osimhen, è questo il momento giusto. 

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