Osimhen, l'infortunio non è grave: Victor ci sarà in Champions a Francoforte

E scatta il bonus di 130 mila euro al raggiungimento di quota 20 gol

Victor Osimhen
Victor Osimhen
di Pino Taormina
Domenica 19 Febbraio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 07:28
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Per quel tizio con i piedi dinamitardi, sono tutti pronti a fare follie. De Laurentiis ha capito per bene che, dopo che avrà fatto il suo dovere, sarà difficile, quasi impossibile, trattenere Victor Osimhen qui nella nostra serie A. Magari ci proverà, ma non potrà incatenarlo. Ogni sua magia lo avvicina alla storia e magari pure all'addio. Di sicuro ai bonus di 130 mila euro che sono fissati nel contratto al raggiungimento di quota 20 gol (altri 130mila se arriva a toccare i 25 gol e così via di cinque reti in cinque reti): che non sia un tipo così interessato alla questione lo si capisce anche da un altro dettaglio. Vero che di gol ne ha fatti 18 fino ad adesso, ma non ha mai voluto calciare i rigori. Non è venale, quindi, anche perché a Victor nessuno certo può dire di no se decide di andare al tiro dal dischetto.

«Sto bene, a Francoforte ci sarò». Non lo dice solo a Spalletti e a tutto lo staff. Lo ribadisce pure a lettere cubitale rispondendo a un tifoso su Instagram: «Tutto ok».

Ed è davvero tutto ok, non c'è nulla che tiene in ansia il popolo azzurro. Osimhen ci sarà in Champions contro l'Eintracht, è uscito solo per prudenza dal campo contro il Sassuolo, anche se magari poteva anche essere sostituito prima. Ma il suo punto di forza è anche un punto debole: non può correre e rincorrere qualsiasi cosa su un campo di calcio. Deve anche capire che qualche volta si può anche restare a osservare. Dietro ogni numero c'è sempre una storia, un racconto da interpretare. Chi parla di freddezza delle cifre non le conosce e non le ama. E questo cubitale numero di 18 gol (senza neppure calciare i rigori) ha il fascino misterioso di una creatura mai vista, come se Victor fosse un meteorite precipitato sulla Terra.

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Non ha battute a vuoto, non si stanca, non ha bisogno di turnover. Va in campo e fa sempre il suo dovere, che è quello di far vincere il Napoli. Da agosto ci riesce in pieno: i grandi campioni non si pesano e non si contano, ma il calcio è fatto di numeri e sono questi la spina dorsale delle imprese, dei primati, a volte delle carriere. Osimhen ha segnato per sette gare consecutive, primo tra tutti i bomber azzurri, come neppure Gonzalo Higuain e marcia a un ritmo di più di un gol di media nelle ultime 14 gare (ha segnato 16 volte). Tradotto, potrebbe sfiorare il primato del Pipita, sul trono del gol con 36 reti in una sola stagione. I numeri, i record, ma anche le persone. Non stupisce, dunque, che anche l'altra notte al Mapei c'erano un bel po' di intermediari pronti a prendere nota nell'interesse di Chelsea e Atletico Madrid. Hanno tutti gli occhi puntati sul nigeriano, c'è poco da fare: in estate ci sarà un'asta per accaparrarselo. Rinnovare non è alla portata del nuovo corso del Napoli: bisognerebbe offrire cifre che fanno parte del passato (come i 12 milioni di Koulibaly) ma De Laurentiis non lo farà. Non più. Ma non è tempo di mercato, qui si fa la storia, qua si parla di momenti leggendari. Osi torna a rivedere la Champions dove non è che abbia fatto faville nella fase a gironi, che è poi coincisa con il suo infortunio. Un solo gol, quello in casa all'Ajax. E poi il palcoscenico lo ha lasciato a Raspadori e Simeone che non hanno deluso le aspettative. Sarà lui titolare a Francoforte, questo Osimhen non può mai andare in panchina: è stratosferico, fuori dal comune. Ci sarà anche De Laurentiis a vederlo in azione, perché in certe notti il patron azzurro non può mancare. Ma anche se Francoforte è la capitale europea del business non ci sono appuntamenti per vendere Osi. C'è tempo ancora. E nel mezzo, un paio di appuntamenti con la storia. 

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