«Più cattiveria e tecnica: così
​Osimhen sarà il nuovo Cavani»

«Più cattiveria e tecnica: così Osimhen sarà il nuovo Cavani»
Giovedì 13 Maggio 2021, 09:17 - Ultimo agg. 18:50
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Osimhen si è fermato contro l'Udinese. Ma va bene. Ci può stare. Veniva da 5 gol nelle ultime 4 gare con la maglia del Napoli, stabilito il suo record stagionale di reti consecutive. Non male, anzi. E poi, anche se non ha segnato, martedì sera è stato ugualmente grande protagonista in campo. Sua la giocata (bellissima) sulla quale è nato il gol del vantaggio, suoi i movimenti per tenere in apprensione da solo l'intera linea difensiva dell'Udinese: insomma, esattamente il tassello che mancava per completare il puzzle offensivo del Napoli.


I PARAGONI
A questo punto, però, c'è da chiedersi che margini di crescita e miglioramento può avere l'attaccante nigeriano arrivato in estate per 80 milioni dal Lille. Ha 22 anni, e l'età certamente gioca tutta a suo favore. È giovane, ha voglia e soprattutto ha le qualità per crescere ancora. Davanti a lui, però, c'è l'ombra ingombrante e prepotente di Edinson Cavani (oggi di anni ne ha 34) che a Napoli ha rappresentato forse il punto di non ritorno per un attaccante. L'uruguaiano, peraltro, continua a segnare a raffica e mercoledì 26 potrebbe anche consacrarsi in Europa League portando al trionfo il suo Manchester United. «In Osimhen rivedo qualcosa di Cavani. Me lo ricorda nell'allungo e nell'attaccare lo spazio», specifica subito Aldo Serena. «Anche se fare quello che ha fatto lui è un qualcosa di molto importante. Detto questo, però, le potenzialità ci sono tutte. Spero solo che la cifra elevata sborsata dal Napoli per strapparlo al Lille non gli metta troppa pressione. Victor ha qualità atletiche notevoli, l'allungo in progressione e un cambio di passo micidiale. Deve un po' asciugare il suo gioco, ma il primo impatto nel campionato italiano non è mai facile per gli attaccanti stranieri, perché si gioca in maniera diversa».
Non ancora come Cavani, ma sulla buona strada, proprio come la pensa anche Emanuele Calaiò, che con Edi ha giocato a Napoli nel 2013. «Secondo me può seguire le orme di Cavani: non sono lontani a livello di caratteristiche. Certo, Edi era una bestia dentro l'area di rigore, aveva più fame, la porta se la sbranava. Ecco dove deve migliorare Osimhen. Perché poi entrambi corrono tanto per la squadra. In ogni caso Victor è giovane, il futuro è suo. Personalmente lo vedo migliorare settimana dopo settimana. Fin da quando è arrivato si è parlato della sua velocità, ma doveva migliorare spalle alla porta nella difesa della palla e adesso mi sembra che lo stia facendo.

Il gol che ha fatto col Cagliari è stato bellissimo. Insomma, se diventa più cinico davanti alla porta sarà fatta. È vero che recentemente ha segnato tanto in queste ultime gare, ma continua a sbagliare qualche occasione di troppo: Cavani se aveva 3 palle gol, segnava 4 volte. Ma sono fiducioso per Victor: il prossimo anno andrà ancora meglio».


C'È CHI DICE NO
Il paragone tra Cavani e Osimhen al momento, però, non convince l'ex azzurro Massimo Mauro. «Secondo me non è a quei livelli. Tecnicamente Victor è molto acerbo. Non sono sicuro che possa diventare un giocatore come Cavani. Certo, ha cuore e voglia e si vede, ma le caratteristiche sono chiare: quando è stato male fisicamente è andato molto in difficoltà. Se vuole crescere deve fare la guerra per tutta la partita: sbattersi e correre. Di sicuro può migliorare. Perché ha dimostrato di essere un giocatore che sa fare reparto. Fisicamente mi diverte: è dinoccolato, sembra tira e molla e quando parte in progressione è piacevole da vedere oltre che efficace. La cosa che più mi piace è il fatto che la squadra riesca a procurargli lo spazio da sfruttare: Gattuso è stato furbo e bravo nel cercare di creare un gioco perfetto per fargli attaccare lo spazio. Nello stretto fa fatica, ma se ha campo e può correre è eccezionale».


Anche Totò Schillaci è affascinato dal ruolo del nigeriano nel Napoli. «È partito male ma finalmente ora sta crescendo: è diventato fondamentale nel reparto offensivo del Napoli. È un giocatore importante nel pressing e non si risparmia mai. Credo che Napoli possa essere la piazza ideale per Osimhen per crescere e consacrarsi definitivamente. Anche quando il Napoli era al sesto posto non ho mai dubitato che con quell'organico non potesse riuscire nella scalata Champions». A proposito di quelli ancora un po' scettici sul paragone Cavani-Osimhen, c'è anche Spillo Altobelli, campione del mondo con l'Italia nel 1982. «Secondo me sono differenti come giocatori: Cavani è la storia del Napoli, Osimhen è un ottimo giocatore ma deve dimostrare più attaccamento alla squadra e alla maglia. Credo gli manchi ancora un po' di fame. Da quando è arrivato si è capito subito che era un giocatore forte, ma si era perso per infortuni e Covid. Ha perso mesi nei quali avrebbe potuto dare ancora di più. Nel complesso, però, mi piace perché è uno che va nello spazio e gioca anche per la squadra. Nell'area di rigore avversaria fa cose da grande giocatore».
 

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