Osimhen, sirene dalla Premier:
Victor nel mirino dei club inglesi

Osimhen, sirene dalla Premier: Victor nel mirino dei club inglesi
di Pino Taormina
Giovedì 12 Maggio 2022, 07:56 - Ultimo agg. 13 Maggio, 08:24
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Inviato a Castel Volturno

Fumo di Londra per Victor Osimhen. Addirittura dalla capitale inglese ieri è rimbalzata l'indiscrezione di una proposta da oltre 105 milioni di euro per indurre il Napoli e l'attaccante nigeriano ad accettare la corte dell'Arsenal. Dalle parti del club azzurro, però, giurano che nessuno ha ancora presentato offerte ufficiali: ballano intermediari ed emissari, ma trattative vere e proprie non hanno ancora avuto inizio. Di sicuro, per il 23enne talento africano si stanno muovendo in tanti: Tottenham, Manchester United e anche, attraverso un manager francese, il Borussia Dortmund. De Laurentiis non ha incontrato altri club, ha lasciato intendere che il suoi gioiello non è in vendita ma che per una cifra sbalorditiva è disposto a cambiare idea.

Una proposta indecente, però, di cui ancora non c'è traccia. Mettere sul piatto almeno 110 milioni di euro per far traballare il Napoli. Serve una mossa così, perché non è vero che per il club azzurro è prioritaria la sua cessione. Anzi. I conti del bilancio dicono che quello che va diluito è il monte-ingaggi e l'operazione di taglio e di decurtazione degli stipendi è già riuscita. Osimhen può tranquillamente restare anche un terzo anno: non peserebbe sul bilancio in maniera eccessiva (al contrario dei 13 milioni lordi di Koulibaly). E se non arriverà una cifra monstre, De Laurentiis non andrà certo alla ricerca di un compratore. Peraltro, lo dice la storia del Napoli: Cavani e Higuain, per esempio, sono andati via solo quando è stata versata la clausola. Penale che per Osimhen non è stata inserita, perché solo per Zielinski il Napoli ha inserito una clausola rescissoria di un certo spessore (110 milioni di euro). Con Spalletti il discorso Osimhen è stato chiaro: va via solo se lo stra-pagano. E a quelle cifre che ha in mente il Napoli possono arrivarci solo i club della Premier. L'Arsenal fa sul serio ed è stata la prima a fare i passi.

Chiaro. Il ds Giuntoli ha spiegato a tutti che il ritorno in Champions cambia le strategie in uscita: si vende solo se la cifra è quella giusta. Tanti i corteggiamenti ma nessuno ancora che ha chiesto un appuntamento per iniziare a trattare. Gli uomini che circondano Osimhen lo lusingano ipotizzando di super-ingaggi che potrebbe percepire in Premier ma tutto è ancora ai livelli di suggestione. Dando credito agli ultimi rumors londinesi, dunque, tutto starebbe per entrare nel vivo. Le pretendenti sono all'opera per trovare la quadra sia con il Napoli che con l'entourage di Victor.



La cessione di Osimhen cambierebbe radicalmente il mercato azzurro, proprio come la cessione di Cavani e quella di Higuain. Perché porterebbe nella casse denaro da impiegare immediatamente e corposamente nel mercato estivo. Non solo per la punta che prenderebbe il suo posto. I tempi del mercato, quest'anno, si accorciano in virtù del fatto che a Ferragosto già inizia il campionato: quindi tutto si deve (se si vuole) fare in anticipo. Ma è per questo che De Laurentiis sonda il mercato per non farsi trovare spiazzato: temendo di perdere Higuain, aveva in anticipo bloccato Milik nell'estate (caldissima) del 2016. E adesso: c'è Scamacca che piace tanto ma 30 milioni sembrano una esagerazione. Col Sassuolo non è facile parlare. In caso di addio dell'attaccante nigeriano il direttore sportivo Cristiano Giuntoli ha messo nel mirino Armando Broja, attaccante albanese classe 2001 che ha fatto bene al Southampton ma è di proprietà del Chelsea. Belotti in scadenza è solo un pensiero e null'altro ma è una pista da tenere in piedi ma a patto che gli estimatori di Osimhen si facciano vivi presto.

Bisogna attendere che De Laurentiis torni a Napoli (ieri era a Roma al Coni per l'assemblea di Lega) per capire il punto della permanenza di Mertens. Il patron ha lasciato il pallino al belga: faccia lui la prossima mossa. L'opzione di rinnovo il Napoli non la eserciterà. Ed è questo che De Laurentiis è andato a dire a casa del belga. È una delle bandiere e meritava che fosse il presidente, in un faccia a faccia, a comunicarglielo direttamente. Ora se davvero Dries darà disponibilità per un ingaggio (di un anno) assai decurtato, De Laurentiis potrebbe riaprire a una sua permanenza. L'impressione resta comunque assai negativa. A proposito di punte, cercasi estimatori per Petagna: De Laurentiis ad agosto ha detto no a un prestito oneroso (era tutto fatto con la Sampdoria) per dare a Spalletti un uomo in più in attacco. Ma la sua stagione è stata deludente. E andrà via. Chi torna, si sa, è Gaetano. E Zielinski sa che sa ha l'offerta giusta, può anche parlarne con Giuntoli: non è incedibile, anzi il finale di stagione lo rende assai precario nella lista delle preferenze di Spalletti.
 

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