Aspettavano tutti Balotelli. E invece il coniglio tirato fuori dal cilindro da Roberto Mancini si chiama Matteo Politano. C'è lui, l'attaccante del Napoli, e non Mario nella lista dei 33 convocati dal ct azzurro in vista delle due partite che decideranno il futuro dell'Italia per il prossimo Mondiale.
Si tratterà di 180 minuti senza domani. Due partite che l'Italia - campione d'Europa in carica - non si potrà permettere di sbagliare, perché un'eliminazione vorrebbe dire secondo mondiale consecutivo da seguire sul divano. Ecco perché Mancini ha deciso di allargare la lista a 33 convocati, puntando però su una sorta di usato sicuro: il gruppo storico (quello di Euro 2020, per intenderci) e qualche altra piccola novità. Tra queste c'è Matteo Politano, attaccante del Napoli che è sceso dal treno per l'Europeo di giugno scorso praticamente solo all'ultima fermata. A spuntarla, infatti, fu Bernardeschi, che questa volta è rimasto a casa. E allora può festeggiare Politano, che arriva in Nazionale durante una delle sue stagioni meno brillanti, ma non per questo con meno aspettative. Certo, dalla convocazione a una maglia da titolare ce ne vorrà, perché nella testa del ct la formazione che giovedì prossimo sfiderà la Macedonia al Barbera, è presto fatta. Soprattutto il tridente con Insigne a sinistra, Immobile al centro e Berardi in quella che potrebbe essere la zona di Politano. Ma non per questo le speranze del «napoletano» sono pari allo zero, anche perché senza Chiesa, Politano sembra poter essere l'unica vera alternativa per la fascia destra. A proposito di formazione, di titolari e di «napoletani», sicuro di un posto dall'inizio anche Giovanni Di Lorenzo, che oramai è diventato un tassello inamovibile nel puzzle di Roberto Mancini.
Il ct si è portato dietro il dubbio Balotelli fino alla riunione tecnica di ieri mattina. Sì, perché Mario resta sempre il pupillo di Mancio, l'uomo che si porterebbe dietro in ogni tipo di avventura. Ma non stavolta. I dubbi sono svaniti al momento delle scelte, perché SuperMario non ha dato le giuste garanzie in vista di un appuntamento così delicato. Al suo posto, quindi, Mancini ha deciso di puntare su Joao Pedro.