Il primo dei non eletti. L'ultimo escluso dalla lista dei 26. Matteo Politano ha fatto il tifo per quest'Italia da Forte dei Marmi, dove è in vacanza, ma nel cuore un po' di amarezza c'è. Aveva quasi convinto Mancini. Un centimetro ancora e quella maglia sarebbe stata sua. Alla fine, però, il ct ha deciso puntare sull'usato garantito, su quel Bernardeschi che si è rivelato freddissimo per due volte dal dischetto.
E ora? Politano guarda già avanti. Al futuro. Lo fa con in testa l'azzurro della Nazionale e quello del Napoli. Perché le sue sorti con l'Italia saranno direttamente collegate al suo rendimento nel club. L'obiettivo ha già un nome, si chiama Qatar 2022, che a guardarlo così non sembra poi così lontano. In questo anno e mezzo, infatti, dovrà recuperare quel terreno perso e convincere il ct che stavolta sì, un posto per lui ci dovrà essere.
Si presenterà a Dimaro carico e desideroso di dimostrare tutto il suo valore a Luciano Spalletti, un allenatore che già lo conosce bene e già lo stima. All'Inter è stato praticamente il suo fedelissimo e adesso, a Napoli, spera di replicare quel feeling così fortunato in neroazzurro. In mancanza dei nazionali, di Lozano che sarà out per un mese a causa dell'infortunio col Messico, toccherà proprio a Politano il ruolo di leader del Napoli che verrà. Lui e Osimhen, le due uniche stelle offensive a disposizione di Spalletti in questo primo ritiro in Trentino. A Castel di Sangro si uniranno gli altri. Alla spicciolata.