Ranocchia e il duro Spalletti:
«Così difende i suoi giocatori»

Ranocchia e il duro Spalletti: «Così difende i suoi giocatori»
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Domenica 25 Settembre 2022, 17:40 - Ultimo agg. 20:46
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Andrea Ranocchia è stato uno dei personaggi della settimana perché ha deciso di rinunciare allo stipendio che gli assicurava il Monza e di chiudere la carriera perché, ha spiegato, «non sentiva più il fuoco dentro». Ha giocato l'ultima partita contro l'allenatore che gli diede più supporto all'Inter, Luciano Spalletti: a Napoli ha subito un grave  infortunio e questo ha accelerato un processo.

In un'intervista alla Gazzetta dello Sport l'ormai ex difensore del Monza ha rivelato un particolare del rapporto con Spalletti. Nell'estate 2017, durante il ritiro dell'Inter a Riscone di Brunico, Ranocchia venne contestato da alcuni tifosi nerazzurri e Luciano intervenne in sua difesa. «E stava anche per dare qualche schiaffo», ha spiegato con un sorriso. Spalletti è questo, sempre pronto a scendere in campo per i suoi ragazzi e per il suo club. Lo ha dimostrato anche a Napoli. Si irritò (e ancora si irrita se glielo ricordano) quando sentì mugugni di una parte della tifoseria al Maradona durante la partita col Sassuolo, successiva a quella persa ad Empoli che nello scorso aprile estromise il Napoli anticipatamente dalla corsa scudetto. Chiese rispetto per la squadra che aveva centrato l'obiettivo stagionale, il ritorno in Champions League.

E nello scorso luglio era intervenuto con decisione dal palco di Dimaro durante la presentazione del Napoli per spegnere alcuni contestatori (della società e non della squadra): «Fateli stare zitti». Poi lui e i giocatori hanno saputo definitivamente spegnere quelle voci e riaccendere la passione con l'unica arma che un uomo di calcio ha a disposizione: i risultati. 

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Questo è Spalletti, così lontano dalla narrazione che è stata fatta nella serie tv “Speravo de mori' prima” dedicata al suo rapporto con Totti, in cui l'attore che interpreta Luciano - Ricky Tognazzi - fa la parte più del cattivo che del duro. Sarebbe servita una lettura più profonda del rapporto dell'allenatore con i gruppi che ha allenato. Magari ascoltare un calciatore antidivo come Ranocchia.

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