Raspadori, l'infortunio è grave: distrazione di secondo grado, il rientro tra 50 giorni

Salterà anche le qualificazioni agli Europei con l'Italia di Mancini

Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori
di Pino Taormina
Venerdì 17 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15:46
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Niente da fare, Ulisse non riesce a tornare nella sua Itaca. Sarebbe stata la sua partita, quella con il Sassuolo, il club dove Giacomo Raspadori è diventato uomo e che lo ha ceduto questa estate per 35 milioni di euro. E invece, no. Almeno 50 giorni di stop. Forse, qualcosa di meno anche perché non si possono correre rischi accelerando i tempi di recupero. Dunque, tornerà ad aprile. Ed è una mazzata non solo per Spalletti ma anche per Roberto Mancini: perché Raspa è uno dei gioielli su cui puntava per il rilancio dell'Italia nelle qualificazioni agli Europei. Con l'esordio, il 23 marzo, proprio al Maradona con l'Inghilterra. Niente da fare: tornerà dopo la sosta, il 2 aprile. Almeno 7 partite saltate. Nel momento chiave della stagione. Jack non ha bisogno di attendere l'esito della tac: era chiaro da subito al talentino emiliano che si era ficcato in un brutto guaio. Non era un dolore banale quello che ha accusato nell'allenamento e che ha spinto il dottor Canonico a fermarlo subito, senza complicare il danno al muscolo. E così ieri, dopo la visita nella clinica Pineta Grande, ha solo salutato la squadra che stava per partire per Reggio Emilia. Ha scosso il capo e ha spiegato che il recupero non sarà breve. L'abbraccio dei compagni, di Osimhen e di Simeone, in primis, conferma il legame del gruppo. E sulla chat, per tutto il giorno, l'unico argomento erano gli auguri a Jack. Per Raspa, è il gioco del destino: lo stop arriva a poche ore dal suo ritorno nel suo piccolo mondo, dove è cresciuto. La diagnosi è severa. «Gli esami strumentali effettuati hanno evidenziato una distrazione di secondo grado del muscolo semimembranoso della coscia sinistra. L'attaccante azzurro ha già iniziato l'iter riabilitativo e verrà rivalutato nelle prossime settimane». I tempi di recupero sono lunghi. C'è poco da sorridere per Spalletti ma anche per il ct Mancini: la sua Nazionale si è aggrappata ai gol e alle magie di Raspadori in autunno. 

Quando parla, sembra davvero il primo della classe. Una specia di secchione. Il Cholito Simeone fa impressione quando si racconta.

Parlando a Sky Sports Uk ha svelato, ancor più nei dettagli, uno dei suoi trucchi: «Segno su un quaderno le caratteristiche del portiere che devo affrontare. Li studio, prendo appunti e poi quando li affronto conosco meglio i loro punti di forza». Una cosa speciale che ha colpito anche De Laurentiis, che di questo argentino che sorride sempre, è rimasto stregato. Tanto da avere dato indicazioni anche di riscattarlo in estate dal Verona. Per 17 milioni di euro. «Ho avuto questa idea: ho deciso che avevo bisogno di scrivere, avevo bisogno di studiare. Ho pensato, visto che ogni portiere ha un proprio allenatore, giusto che anche un attaccante ne abbia uno per poter studiare i portieri. E io lo faccio da solo, per conto mio. Perché è importante che gli attaccanti conoscano il comportamento dei portieri quando tirano. Ho bisogno di conoscere i loro movimenti». Aggiungete anche le arti marziani e le lunghe ore di meditazione: ne esce fuori un quadretto straordinario del Cholito. «Studio molto a fondo, così quando sono in campo, so quando e dove tirare. È un vantaggio ed è scritto nei miei taccuini, mi appunto le mie idee e come comportarmi in base ai diversi scenari. E scrivo del portiere. Qual è la cosa migliore che posso fare contro quel portiere? Poi immagino quel momento. Questo è il secondo anno che lo faccio, scrivo prima di ogni partita». 

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