«Koulibaly scimmia»: cinque anni
fuori dagli stadi il tifoso della Viola

«Koulibaly scimmia»: cinque anni fuori dagli stadi il tifoso della Viola
di Roberto Ventre
Sabato 9 Ottobre 2021, 09:01 - Ultimo agg. 18:25
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La Digos di Firenze ha identificato il tifoso della Fiorentina che domenica scorsa, al termine della partita contro il Napoli, ha proferito un insulto razziale nei confronti di Koulibaly («Scimmia di merda, mi hanno chiamato così: questi soggetti non c'entrano con lo sport. Vanno identificati e tenuti fuori dagli stadi per sempre», la dichiarazione fatta il giorno successivo sui social del difensore senegalese): è un trentenne, residente nella provincia di Firenze, che è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Firenze per aver commesso atti di discriminazione razziale, ha ricevuto un Daspo di 5 anni, durata massima prevista per chi è incensurato, ed è stato segnalato alla Fiorentina per l'adozione di provvedimenti relativi alle violazioni del regolamento d'uso dello stadio.



E il club viola ha confermato il pugno duro nei confronti dell'uomo identificato dalla Polizia di Stato di Firenze e farà scattare il massimo provvedimento possibile. Koulibaly era stato insultato appena conclusa l'intervista post partita a bordo campo mentre si stava dirigendo negli spogliatoi attraverso il tunnel davanti alla curva Fiesole. I poliziotti della Digos sono giunti all'individuazione del responsabile dopo avere estrapolato le immagini delle telecamere dello stadio che hanno ripreso il parterre della curva Fiesole e dopo aver selezionato le riprese: queste verifiche, grazie anche alla collaborazione avuta dalla Fiorentina, hanno consentito di individuare il gruppo di cui l'indagato faceva parte.

L'identificazione del responsabile è stata resa possibile anche dalla visione che i poliziotti hanno fatto di oltre 5000 accessi allo stadio dalla curva Fiesole e con il confronto tra l'immagine recuperata dalle telecamere dello stadio e quella estrapolata dall'accesso tramite i tornelli del settore. E sono in corso da parte della Digos altri accertamenti per chiarire le condotte degli altri componenti del gruppo in cui era inserito il denunciato.

E intanto andrà avanti l'inchiesta della Procura Figc che si baserà anche su quanto emerso dalle indagini della Digos di Firenze e poi ci sarà la decisione del giudice sportivo che martedì scorso aveva sospeso il giudizio (il club viola è stato già multato di 10mila euro per i cori razzisti ma il rischio potrebbe essere quello della diffida o della chiusura della curva Fiesole).

Tutti uniti nella lotta contro il razzismo negli stadi e l'identificazione del responsabile dell'insulto razzista nei confronti di Koulibaly rappresenta sicuramente un segnale importante. «Il fatto che nel 2021 ancora si faccia distinzione sul colore della pelle, è vergognoso. Con l'aiuto della tecnologia dobbiamo tenere fuori a vita questi imbecilli», ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina al Festival dello sport di Trento.

«Abbiamo adottato le norme più severe per combattere questi delinquenti, ma purtroppo le regole diventano difficilmente applicabili nel momento in cui l'arbitro sospende una gara: provate a immaginare, per ragioni di ordine pubblico, cosa significa far uscire 60-70-80 mila persone da uno stadio con tensioni di un certo tipo, si potrebbero generare problemi difficilmente gestibili. Noi abbiamo detto fuori questi soggetti dagli stadi a vita e ho visto che qualcosa si sta attuando, ma dobbiamo responsabilizzare le società», ha aggiunto il presidente delle Figc.

Linea dura contro il razzismo anche della Lega serie A, se ne è parlato nell'assemblea di giovedì e si è deciso che il 13 ottobre, in occasione della periodica Commissione CSR, i club adotteranno nuove misure condivise per affrontare manifestazioni di razzismo negli stadi, come la possibilità di vietare l'accesso in tutti gli impianti a chi dovesse rendersi protagonista di tali episodi, nel segno di una decisa e unanime condanna da parte di tutto il mondo del calcio.

Il difensore del Napoli è in Senegal, stasera sarà impegnato nel match di qualificazioni mondiali contro la Namibia: ieri ha saputo la notizia dell'individuazione del responsabile, quello che chiedeva dopo quanto accaduto domenica scorsa al Franchi nei suoi confronti e di quelli degli altri suoi due compagni di colore del Napoli, Anguissa e Osimhen. Pugno fermo del Napoli nella lotta al razzismo e ai cori di discriminazione territoriale affinché episodi del genere non si verifichino più negli stadi, il club azzurro si batte per il massimo rigore.

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