Se questa estate ci avessero detto che nel bel mezzo dell'autunno ci saremmo ritrovati a dolerci di un pareggio in trasferta all'Olimpico con la Roma di Mourinho nessuno di noi (o quasi) ci avrebbe creduto. E invece è successo. Questo significa due cose: la prima è che da questa estate ad oggi le speranze dei tifosi del Napoli si sono esponenzialmente accresciute e la seconda è che il tifo è per antonomasia e fortuna qualcosa di profondamente irrazionale. Il cuore vorrebbe vincere sempre ma la ragione lo sa, e lo sa benissimo, che ieri uscire dall'Olimpico imbattuti è stata quasi una vittoria.
La partita era complicata già dalle premesse. Per la Roma era la partita della vita. Per il Napoli una partita con la Roma. Infatti, con quello che stava accadendo in casa giallorossa dopo la debacle europea con il Bodo e il cazziatone a dir poco umiliante di Mourinho ai suoi, era un po' come presentarsi in una casa dove moglie e marito si stavano lanciando appresso suppellettili, piatti e bicchieri e tutti i pezzi buoni del corredo del matrimonio.