Napoli ai piedi di Koulibaly:
«Ma non possiamo vincerle tutte»

Napoli ai piedi di Koulibaly: «Ma non possiamo vincerle tutte»
di Roberto Ventre
Lunedì 25 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 26 Ottobre, 07:21
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Superbo Kalidou Koulibaly, le solite chiusure decisive, la prima in avvio su Abraham e le altre nel finale di partita per frenare pericolose ripartenze dei giallorossi. Un'altra prova perfetta del centrale senegalese, un Napoli solidissimo in una sfida tutt'altro che semplice contro la Roma. «È un buon punto, difficile vincere tutte le gare. Siamo venuti qui sapendo che la Roma volesse reagire, siamo contenti di aver difeso bene la porta contro una squadra forte. Abbiamo giocato una grande partita e avevamo anche fatto gol, peccato per il fuorigioco», ha detto a Dazn. Un'altra prova molto convincente anche da Rrahmani, l'altro centrale difensivo azzurro. «Come mi trovo con Rrahmani? Possiamo sempre imparare da tutti, dobbiamo tenere la rete inviolata perché davanti possono fare gol in qualsiasi momento. Avere questa solidità, venire qui a Roma e non subire gol non è da tutti. Amir è un gran difensore e l'ha dimostrato già l'anno scorso. Poi che ci sia lui, Manolas o Juan Jesus noi dobbiamo lavorare insieme per mantenere la rete inviolata». 

Un Napoli che ha lottato su ogni pallone, una squadra che mostra grande intensità e spirito di sacrificio: tutti rientrano in fase difensiva: «Vogliamo sacrificarci per tutti. Fabian ha fatto un rientro molto buono, tutti i calciatori sono a disposizione della squadra. Nessuno è egoista, siamo un gruppo che vive molto bene e in campo si vede. Dobbiamo continuare così sapendo che ora tutti vorranno vincere contro di noi, dobbiamo restare uniti fino alla fine», ha aggiunto Koulibaly che però invita alla calma. «Nello spogliatoio pensiamo allo scudetto? È troppo presto. Anche se abbiamo vinto tutte le partite finora con questo pareggio non siamo più in vetta da soli, c'è il Milan. Per il momento vogliamo solo vincere tutte le gare che possiamo, per lo scudetto si vedrà a marzo-aprile».

Sempre più un leader del gruppo, Spalletti lo ha soprannominato il comandante, lo stakanovista del Napoli che ha giocato finora tutte le partite del Napoli dal primo minuto sia in campionato che in Europa League (12 su 12). Il senegalese che è il vice-capitano del Napoli. «Cosa provo a indossare la fascia di capitano quando non c'è Insigne? È un grande orgoglio. Sono da anni al Napoli e tutti hanno fiducia in me. E' un onore essere il capitano alle spalle di Lorenzo, ma Insigne è il primo. Napoli è una città che è nel mio cuore e mi fa molto piacere indossare la fascia». 

 

Un'altra prestazione positiva di Giovanni Di Lorenzo, l'altro azzurro, insieme a Koulibaly, che ha giocato tutte le partite in campionato e in Europa League. «Con Spalletti abbiamo diversi sistemi, a volte resto più bloccato a fare il terzo, in altre partite invece lo fa Mario Rui e mi alzo io. Era difficile contro una grande squadra, siamo contenti della prestazione ma dal campo sembrava che potessimo portarla a casa», ha spiegato a Dazn. «Sappiamo di essere una grande squadra, lo dirà il campo se qualcuno ci sarà superiore, affrontiamo ogni gara nel modo giusto. Siamo venuti a Roma in un ambiente particolare e abbiamo fatto una buona partita controllando bene il gioco. Sapevamo che loro erano bravi nelle ripartenze e serviva fare buone coperture preventive e dovevamo essere corti per limitarli. Hanno grandi giocatori, giovani e con gamba». Per Di Lorenzo questa è la terza stagione a Napoli, un rendimento sempre molto alto, una straordinaria continuità. «L'eredità di Maggio? È un po' pesante. Siamo cresciuti in consapevolezza, Spalletti ci ha dato una grande forza e ci ha fatto credere più in noi stessi. Questo in campo si vede, cerchiamo di fare sempre la partita: siamo venuti qui per cercare di imporre il nostro gioco e a tratti ci siamo riusciti. Siamo cresciuti tanto». 

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