Roma-Napoli nel segno di Mertens:
quanta qualità da Insigne e Politano

Roma-Napoli nel segno di Mertens: quanta qualità da Insigne e Politano
di Pino Taormina
Lunedì 22 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 01:10
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Un monologo. Altro che equilibrio nello spareggio Champions: è un massacro. Domina il Napoli e la Roma subisce, rincorre, non contrattacca mai. Gli azzurri squadernano tutto il loro assurdo talento, la superiorità tecnica a tratti sembra quasi prosopopea. A centrocampo Fabian e Demme governano le operazioni con la forza delle idee, Zielinski e Insigne giostrano da professori per come spostano il pallone, sempre attivi, sempre lucidi, mentre Politano ormai è come la stella cometa polare. E Mertens fa i gol che servono e là dietro Koulibaly è straripante. Poi il Napoli si abbassa logicamente, ma gioca come il gatto con il topo. E non prende gol anche stavolta. 

 

7 OSPINA 
Si esalta, con un guizzo molto bello, sulla girata di Cristante nel finale di frazione che rompe la noia della notte romana: prima solo ordinaria amministrazione. Pellegrini lo grazia a inizio ripresa e poi quando prende il palo con lui piuttosto fermo. La partenza dal basso la gestisce sempre con sicurezza. Non si fa sorprendere da Karsdorp. 

7 HYSAJ 
Personalità e tranquillità. Supporta bene l’azione di Politano, sovrapponendosi solo quando c’è davvero bisogno. Molto bravo in diagonale, soprattutto su El Shaarawy. Gara molto diligente e di grande puntualità: quando la Roma alza il baricentro, non sbanda mai. E non c’è un intervento fuori tempo. 

6,5 MAKSIMOVIC 
Dzeko lo cerca e prova a sfruttare qualche incertezza: il primo tiro della Roma arriva proprio da un confronto vinto con il serbo. Che è poi l’unico del primo tempo. Qualche titubanza, ma senza alcun tipo di contraccolpo anche perché Koulibaly rimedia a tutto. Corre come un dannato ed esce per crampi. 

7,5 KOULIBALY 
Sfiora anche il gol, chiude chiunque passi dalle sue parti. Una gara maiuscola, trova le chiusure sia su Dzeko, sia su Pedro. Quando decide che deve pure divertirsi in slalom, regala spettacolo. El Shaarawy neppure si accosta. Un dominio totale dello spazio e degli avversari. Tranne quando regala palla a Pellegrini. Ma nessuno è perfetto. 

7 MARIO RUI 
Cerca il dialogo costante con Insigne, lavora molto bene su Pedro e quasi lo fa sparire dal campo. Poi è sagace quando la pressione della Roma sale nella ripresa e deve vedersela con il migliore dei padroni di casa, ovvero Karsdorp. Recupero poderoso in pieno recupero su Carlos Perez. 

7 FABIAN RUIZ
Svetta sia in fase di controllo che di costruzione. Conferma i progressi: gioca una gara di raccordo, funge da secondo play, mettendo in costante pressione anche a Pellegrini.Ma c’è sempre la sua idea nel gioco equilibrato dei primi 60 minuti, quando il dominio degli azzurri è poderoso. 

6,5 DEMME 
Applicazione all’ennesima potenza, funziona il suo filtro sulla ricerca del filtrante di Pellegrini. Non si vede tantissimo, ma il suo lavoro è fondamentale su Diawara anche se viene spesso messo in difficoltà con qualche pallonata che gli viene sparata addosso. Ma ha visione e spirito di sacrificio. 

7,5 ZIELINSKI 
Si muove bene tra le linee, liberandosi con continuità di Diawara. Spreca una buona occasione, ben servito da Insigne, ma guadagna con una finta straordinaria su Ibanez la punizione che porta al vantaggio.

Danza sul pallone, mettendo in forte imbarazzo la mediana giallorossa. 

7,5 POLITANO 
Avendo ormai totale fiducia in se stesso, altrimenti non avrebbe cercato il gol da metà campo, si mette in tasca Spinazzola e pure Ibanez: gioca un primo tempo stellare, trovando un interessante asse con Insigne, scatta con una continuità disarmante. Chissà se al ct Mancini è venuto un pentimento. 

8 MERTENS 
Nel segno di Mertens. Pau Lopez piazza male la barriera e Dries è come se vedesse la luce. Una ispirazione. Il dialogo con Politano ed Insigne è da subito proficuo. Trova anche il raddoppio, il numero 100 in A con uno dei gol più facili della sua carriera su assist di Politano. Dà poi una mano anche alla difesa.

7,5 INSIGNE 
Trova subito la posizione in campo, tra Mancini e Karsdorp. Crea una grandissima occasione con un’ottima lettura su Cristante che fatica a contenerlo e servendo a Zielinski il pallone del potenziale 0-1. Apre gli spazi, ripiega, corre anche senza palla. Brillante e lucido. E in condizione fisica straordinaria. 

5,5 OSIMHEN 
Perde le staffe con Mancini appena entrato e non deve farlo (ma lo fa spesso) anche se il colpo lo prende ed è doloroso. Cristante vede le streghe quando il pallone gli arriva ma è troppo statico nelle schermature e nel supporto senza palla. Poi perde la testa ancora al 91’. E rischia. Inaccettabile. 

6 ELMAS 
È quello che gioca più vicino a Osimhen quando la pressione romanista diventa maggiore e fa quello che il nigeriano non fa. In fase di non possesso segue Pellegrini poi dall’85’ si sposta su Perez perché Fonseca riempie la metà campo azzurra. Ma gli attacchi giallorossi sono solo fumo. 

sv LOZANO 
Non è facile riprendere il passo perduto con l’infortunio di 36 giorni fa. Infatti resta assai lontano dal fuoco, ovvero dal gioco. È lì al suo solito posto, a dare una mano a Hysaj e in ogni caso dal suo lato non sfondano. Un rientro a piccoli passi ma certo non si sottrae alla lotta e non tira indietro la gamba. 

sv MANOLAS 
Sabato ha alzato bandiera bianca lamentando ancora il problema alla caviglia. Non può tirarsi indietro quando Makismovic chiede il cambio: arriva con decisione ogni volta che il pallone è tra i suoi piedi, bada al sodo e alla sostanza. Quello che deve fare. E fa il suo dovere. 

sv BAKAYOKO 
Prima di entrare fa una corsa in tribuna per recuperare la maglietta dimenticata. In campo fa altre corse, quasi sempre all’indietro ma dà una mano grossa alla fase difensiva che continua a non prendere gol. La solidità nel finale di tempo è disarmante: perché il Napoli non sbanda neppure per un attimo. 

8,5 GATTUSO 
Uno spettacolo di intensità tecnica e di serenità, è sempre più il Napoli di Gattuso. La Roma è prima intimidita dal suo spregiudicato 4-2-3-1, poi atterrita, e deve cedere metri, rintanato nella trequarti come se non fosse uno spareggio Champions pure per lei. Ma bene il Napoli nell’ultima mezz’ora, quando subisce la normale reazione giallorossa con una presenza costante nella propria metà campo. In pieno controllo di tutto. 

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