Samp-Napoli, fantasia partenopea
con la sfida Insigne-Quagliarella

Samp-Napoli, fantasia partenopea con la sfida Insigne-Quagliarella
di Bruno Majorano
Domenica 11 Aprile 2021, 09:37 - Ultimo agg. 09:41
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Quando si dice «parlare la stessa lingua». È questo il caso di Lorenzo Insigne e Fabio Quagliarella. E la loro non è poi del tutto una coincidenza. La stessa lingua la parlano in campo e fuori. Perché entrambi sono napoletani (di Frattamaggiore Insigne, di Castellammare di Stabia Quagliarella)e a questa terra sono legatissimi.


LE STORIE
Lorenzo è cresciuto nel settore giovanile azzurro, con il mito del Napoli, di quella maglia e di quello stadio. Prima della consacrazione ha dovuto fare un giro largo. I prestiti al Foggia e al Pescara in serie C e in serie B, poi l'approdo in prima squadra, l'esordio, i primi gol e adesso addirittura la fascia di capitano, quella che ha ereditato da Hamsik dopo la partenza dello slovacco per la Cina. Insomma un cerchio largo, ma che si è definitivamente chiuso. Mentre Fabio ha dovuto aspettare ancora di più. Ha dovuto fare gol per tanti anni lontano dalla sua Napoli. Crescendo nel settore giovanile del Torino e arrivando in serie A solo dopo una lunga gavetta, ovviamente condita dai gol. Perché quelli no: non sono mai mancati. La chiamata più bella è arrivata nell'estate 2009, quando il Napoli ha bussato alla porta dell'Udinese per riportarlo a casa. Un'emozione bellissima, il premio per un'attesa che sembrava interminabile. Quella stagione (2009-10) resterà nei suoi ricordi: breve ma intensa. Poi le polemiche legate al suo addio, il passaggio alla Juventus (mal digerito da tutto il popolo napoletano), le denunce per stalking e infine la grande pace con i colori azzurri. Insomma, un grande amore che non si è mai interrotto. Anche oggi che Fabio - a 38 anni - continua a segnare lontano da Napoli. È già andato a segno 10 volte in stagione, alla faccia degli anni che passano e di un rapporto con Ranieri che sembra essersi rimesso in sesto solo nell'ultimo periodo.

Perché il senso per il gol non passa, alla faccia del tempo.


MADE IN NAPOLI
Discorso opposto per Insigne che invece sta vivendo il suo periodo migliore. Segna a raffica (15 centri stagionali, tutti in campionato), inventa (9 assist) giocate deliziose per i compagni ed è sempre più leader del suo Napoli. Capitano in campo e fuori. Si è caricato la squadra sulle spalle nel momento più buio e l'ha tirata fuori dai guai. A testa alta. Il tutto facendo leva sulla grande personalità, ma soprattutto su una tecnica sopraffina. Èil numero 10 della Nazionale dove avrebbe fatto coppia perfetta con Quagliarella. Hanno quasi 10 anni di differenza (29 Lorenzo, 38 Fabio), ma è come se fossero cresciuti insieme. In campo parlano esattamente la stessa lingua: quella della classe e della genialità. Oggi saranno avversari, ma prima e dopo la gara si abbracceranno come due fratelli: maggiore e minore, che però si vogliono sempre un gran bene. Si prendono in giro, anche a distanza, perché si vogliono bene e si stimano. D'altra parte hanno talmente tanti punti in comune, che sarebbe difficile immaginarli come rivali. Uniti dall'amore per il bel calcio e per la propria terra, quella che avrebbero potuto anche difendere insieme sotto i colori della stessa città. Ma il destino aveva programmi diversi. Fabio è un giramondo di professione (in serie A ha segnato con 5 maglie diverse), mentre Lorenzo può diventare la bandiera del Napoli. Il suo contratto scade nel 2022 e a breve il suo agente Vincenzo Pisacane si dovrà incontrare con il club azzurro per decidere del futuro: firmare un prolungamento vorrebbe dire mettere il sigillo sul contratto a vita con il Napoli. Quello che sarebbe stato anche il sogno di Quagliarella.

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