Scudetto, intervista a Fabio Capello: «Napoli da titolo, Spalletti non ha alibi»

«Mi aspetto grande lotta e voglia di combattere da parte delle squadre che inseguono»

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
di Bruno Majorano
Mercoledì 4 Gennaio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:14
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Don Fabio Capello è uno che sa cosa vuol dire vincere uno Scudetto. E soprattutto sa cosa vuol dire gestire una squadra che rischia di andare sotto pressione. Lo stop forzato del campionato ha imposto al Napoli una lunga pausa di riflessione su quanto fatto sul tramonto del 2022, ma non per questo consentirà agli azzurri di adagiarsi sugli allori di quegli 8 punti di vantaggio sul Milan che insegue. Stasera, poi, c'è subito un crash test contro l'Inter che potrebbe dire molto del futuro del Napoli, anche se Capello ha le idee molto chiare sul futuro della squadra azzurra. Dopo aver lasciato la panchina, Capello è passato dalla parte del commento tecnico e segue le partite per Sky Sport.

Oggi si ricomincia: cosa ci si deve aspettare dalla Serie A dopo la lunga sosta?
«Personalmente mi aspetto grande lotta e voglia di combattere da parte delle squadre che inseguono».

Mentre il Napoli?
«Beh, il Napoli ha fatto la sua strada, ha accumulato un grande vantaggio ed è guidato molto bene da Spalletti».

Insomma, non sembra ci siano dubbi per i suoi pronostici finali...
«Per la mia esperienza penso che anche Luciano possa dire ai suoi ragazzi: Quest'anno il campionato possiamo perderlo solo noi. È tutto nelle mani del Napoli che è padrone del suo destino, ma se continua a lavorare con umiltà resta la mia favorita anche perché ha un allenatore che sa cosa ha in mano e gli fa fare quello che ritiene più adatto».

Non ha paura che la macchina perfetta vista fino a novembre si possa inceppare dopo la sosta per il Mondiale?
«Il meccanismo non si inceppa quando hai una qualità così alta.

Sarebbe un problema se fosse arrivato così in alto solo per un buon lavoro fisico».

A proposito di fisico, teme qualche calo?
«Non mi aspetto il calo in primavera: non ci sarebbe motivo. Credo, anzi, che questa sosta sia stata utile per ricaricare le batterie. Tutti sono carichi: da qui in avanti non ci sono più scusanti».

Stasera subito Inter-Napoli...
«Sarà sicuramente una bella partita e sarà difficile per entrambe. Fino a oggi hanno fatto le prove per mantenere la condizione. Paradossalmente sarà più importante per l'Inter per restare in corsa anche perché mi sembra la squadra più attrezzata per insidiare il Napoli in chiave Scudetto anche perché sta recuperando Lukaku».

Chi può essere l'uomo decisivo?
«Il recupero di Kvara per il Napoli è la certezza di avere ancora un'arma in più. Il georgiano fa la differenza. Quando le partite sono difficili, lui sa come risolverle perché con dribbling e velocità mette in difficoltà gli avversari. Insieme a Leao del Milan è l'unico che costringe le difese a pensare al raddoppio sistematico. Prima si pensavo che il Napoli fosse Kvara-dipendente, invece ha fatto risultati senza di lui: ecco perché non ci sono più scuse per il titolo».

Ma torniamo al campionato: cosa vuol dire stare 8 punti avanti?
«È comunque un vantaggio, ma mi aspetto che tutte le altre si mettano a correre. Da oggi in poi sarà una sorta di campionato corto nel quale tutti stanno a posto fisicamente. Mi aspetto grande determinazione. Gli unici che avranno ancora un po' di problemi sono quelli che sono tornati tardi dal Mondiale o sono stati infortunati».

Ovvero?
«Aspettiamo tutti è il ritorno dei giocatori alla Juve: Pobga e Di Maria su tutti. L'argentino in finale al Mondiale ha fatto la differenza. E poi alla Roma servirà lo spunto di Dybala, mentre al Milan le parate di Maignan».

A proposito: l'effetto Mondiale?
«È una competizione che lascia sempre adrenalina non sono scorie». 

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