Scudetto al Napoli, l'ex Reja:
«Bergamo è la partita chiave»

Scudetto al Napoli, l'ex Reja: «Bergamo è la partita chiave»
di Roberto Ventre
Sabato 2 Aprile 2022, 07:52 - Ultimo agg. 3 Aprile, 09:10
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Edy Reja, il ct dell'Albania, ha allenato Napoli e Atalanta, due bellissime esperienze di una lunga carriera piena di soddisfazioni. «Sono due squadre che ho allenato e provo grande simpatia per entrambe. Napoli l'ho sempre nel cuore, mi ha dato emozioni fantastiche, ho vissuto anni bellissimi e sono stato molto bene anche nell'esperienza vissuta con l'Atalanta».

Atalanta-Napoli: come definirebbe questa partita?
«L'Atalanta si gioca una grossa fetta se vuole avere un minimo di speranza di raggiungere le prime quattro per la qualificazione alla prossima Champions League e questa partita non la può sbagliare. E non la può sbagliare il Napoli nell'ottica della lotta scudetto».

Nel Napoli mancherà Osimhen, quanto potrà pesare la sua assenza?
«Osimhen vede la porta, ha fisicità ed è veloce, qualità che sarebbero potute essere determinanti contro una squadra come l'Atalanta. Ma con caratteristiche diverse potranno essere decisivi Mertens e i due esterni Insigne e Politano: la loro rapidità può mettere in difficoltà la squadra nerazzurra che concede sempre qualcosa partecipando con molti uomini alla fase offensiva».

Quali sono le qualità migliori dell'Atalanta?
«Una squadra che quando sta bene fisicamente è molto difficile da affrontare perché ti aggredisce, chiude bene tutti gli spazi e diventa molto pericolosa in attacco. Sicuramente per il Napoli il recupero di Anguissa, Fabian Ruiz e Zielinski per la gara di Bergamo rappresenta una bella notizia».

La lotta scudetto sarà una corsa a tre?
«Il Napoli ha frenato con il Milan ma poi è riuscito a ripartire e anche se già la Champions sarebbe un grande risultato se la può giocare fino in fondo per lo scudetto con i rossoneri, l'Inter e la Juve. Per me i bianconeri sono ancora in corsa tenendo presente che quelle davanti potrebbero perdere ancora qualche colpo come è già è successo e che avranno lo scontro diretto contro l'Inter e vincendo aumenterebbero le loro chances».

Gasperini sta svolgendo da anni un ottimo lavoro a Bergamo: quali sono i suoi pregi migliori?
«Gasperini è stato un innovatore per quanto riguarda il sistema di gioco e la parte tattica: in tanti gli sono andati dietro con il pressing alto, la partecipazione di 5-6 giocatori alla fase offensiva.

L'Atalanta è la squadra italiana più europea per fisicità, velocità e aggressività, Guardiola disse che affrontarla è come andare dal dentista per far capire che è una squadra che può fare molto male: in Europa League può andare fino in fondo soprattutto se recupera Zapata e giocarsela presumibilmente con il Barcellona che è la favorita».

E quelli di Spalletti che al primo anno a Napoli ha riportato gli azzurri in corsa scudetto?
«È stato un grande perchè è riuscito a raggiungere questi risultati attraverso la partecipazione dell'intera rosa, facendo sentire tutti coinvolti è riuscito a trasferire gli stimoli giusti all'intero organico riuscendo ad entrare in sintonia con tutti: se vuoi arrivare fino in fondo non puoi farlo solo con 12-13 calciatori ma devi utilizzare tutto l'organico. E poi Spalletti ha avuto un grande impatto al suo primo anno sulla panchina azzurra, si vede la sua mano: il Napoli è più concreto e verticalizza molto di più».

La difesa del Napoli è la meno battuta: un altro segreto del grande campionato degli azzurri?
«Avere una grande difesa è importante per reggere nelle prime posizioni, Koulibaly è un grande difensore e stanno facendo bene tutti gli altri. Ma parlerei di perfetto funzionamento della fase difensiva del Napoli: deve esserci il sacrificio da parte di tutti per cercare di recuperare palla, appena la perdi, nel minor tempo possibile e questo gli azzurri lo fanno molto bene».

Che tipo di partita si aspetta domani al Gewiss Stadium?
«Per la filosofia dei due tecnici dovrebbe venir fuori una partita spettacolare e per lo spettacolo sarebbe bello vedere anche molti gol».
 

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