Napoli a testa alta verso lo scudetto

Amaro in bocca dopo l'eliminazione dalla Champions League

L'abbraccio azzurro
L'abbraccio azzurro
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 20 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16:33
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Non c'è un brivido legato allo scudetto. Conquistare 11 punti in otto partite (ammesso che la Lazio le vinca proprio tutte) non sembra una missione impossibile. Eppure una sottile inquietudine comincia a serpeggiare. L'eliminazione dalla Champions brucia. E non poco. «Abbiamo provato a inseguire questo sogno fino all'ultimo, usciamo a testa alta sperando di poter rivivere queste notti», dice Giovanni Di Lorenzo. Ed è un messaggio per tutti. Anche per i compagni che volevano arrivare fino in fondo. A Spalletti non piace che qualcuno dica che ad aprile le sue squadre siano declinanti: sapeva che non sarebbe stato facile con il Milan ma esce con l'amaro in bocca. Perché il suo Napoli non era al top della condizione, perché gli arbitri hanno danneggiato la sua squadra, con la Uefa che non ha certo il Napoli nel cuore per via delle continue polemiche di De Laurentiis contro Ceferin. Lui è uomo di campo ma anche uomo di mondo e sa come vanno certe cose.

Oggi non c'è allenamento.

Un modo per dire ai suoi: vi do ancora qualche ora per mandare giù la delusione, ma da domani nessuno pensi più al passato. Ma anche per tradurre in fatti quel «fiato corto». Forse la squadra ora ha bisogno di riposo, di cambiare qualcosa nella preparazione. Già, c'è lo scudetto alle porte e lo champagne in frigo. Quella di martedì notte non è stata la caduta degli dei, fa male un'uscita di scena così. Ma in Italia è il Napoli che ha la corona e non ci sarà alcuna abdicazione. Ma intanto con la Juventus sarà un'altra mini emergenza, perché Mario Rui ha una infrazione alla testa del perone destro, Politano una distorsione di primo grado alla caviglia sinistra, Rrahmani una lieve distorsione alla caviglia destra. Né Rui, né Politano e neppure Rrhamani saranno recuperabili. Chi sta peggio è il portoghese che, se tutto va bene, torna tra 25 giorni. Gli altri due, senza impicci nuovi, già con la Salernitana sabato 29 potrebbero tornare a essere disponibili. Sta facendo passi da gigante Simeone: nel derby campano potrebbe andare in panchina e tornare pienamente a disposizione per la trasferta di Udine. Oggi, dunque, sarà giorno libero per tutti ma non per Osimhen che avrà una seduta di terapia e massaggi straordinari, proprio per essere in condizione domenica a Torino senza correre il rischio di una ricaduta. Per la formazione è ancora presto, ma Elmas scalpita di nuovo. Tornano Anguissa e Kim e poi ci sarà bisogno di un altro turnover. L'ultimo: perché senza coppe, Spalletti non lo farà più, almeno fino alla conquista aritmetica del tricolore. A Torino, al fianco di Kim potrebbe giocare Ostigard anche perché per Juan Jesus altrimenti sarebbe la terza partita consecutiva in otto giorni.

 

Farsi forza. Rialzare la testa. Crederci, nonostante tutto. Nonostante il ko nel derby d'Italia. Nonostante l'amarezza dei tifosi che però anche ieri nel quartier generale di Castel Volturno, erano lì a dare coraggio agli azzurri che avevano appena terminato la seduta del giorno dopo. Guai ad abbattersi, tanto questa squadra sa sempre darsi delle scosse. Restano infatti da giocare le partite con Juventus, Salernitana, Udinese, Fiorentina, Monza, Inter, Bologna e Sampdoria: gli 11 punti che mancano per diventare irraggiungibili per la Lazio devono uscire fuori da qui. Magari basta solo vincere le gare al Maradona. Ma questo Napoli ha abituato a volare. Ci ha tenuto in maniera particolare Khvicha Kvaratskhelia ha fare le sue scuse. Le ha fatte sui social, ma anche a tutti nello spogliatoio di Castel Volturno. Ma tutti hanno ridimensionato la sua autocritica. «Non siamo stati eliminati perché hai sbagliato il rigore», ha detto il capitano Di Lorenzo. Nella notte, senza chiudere occhio, il georgiano ha scritto un post in cui non nasconde la sua emozione. «È difficile per me vedere i vostri occhi pieni di lacrime dato che non sono riuscito a regalarvi la felicità. Farò del mio meglio per imparare dall'esperienza con il Milan», dice parlando ai tifosi che pure all'uscita del Maradona lo hanno atteso e accolto acclamandolo. «Sono profondamente dispiaciuto e assolutamente grato per il vostro supporto. Vi amo tutti e prometto che torneremo più forti! Ci sono molte partite davanti, il sogno continua». Nessuno, lui per primo, deve perdere di vista il grande traguardo di questa stagione: lo scudetto dopo 33 anni di attesa. Intanto novità sul fronte della gara con la Salernitana: perché, così come da accordo con gli ultrà, la vendita dei biglietti sarà libera, ovvero senza obbligo della tessera del tifoso. Ovviamente, in attesa delle disposizioni dell'Osservatorio del Viminale che, come per la gara di andata (anche se in quel caso pesava il divieto per due mesi dopo gli scontri in autostrada tra ultrà romanisti e napoletani), vieterà la vendita del settore ospiti ai residenti in provincia di Salerno. 

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