Ola Solbakken ha 23 anni e un futuro ancora tutto da scrivere. A tinte azzurre, chissà. Ma di sicuro l'esterno norvegese sta sgomitando con prepotenza per scalare la lista dei desideri di Luciano Spalletti. Bisogherà battere la concorrenza della Roma che è rimasta stregata dalla sindrome di Stoccolma e dopo essere stata la vittima preferita di Solbakken e del suo Bodo Glimt in Conference League, vorrebbe accaparrarselo a tutti i costi.
Ma che impatto potrebbe avere Solbakken nel Napoli? «È un creatore di gioco perfetto», spiega Luigi Libroia, fondatore di Wallabies, società che si occupa di analizzare dati sui calciatori attraverso l'intelligenza artificiale. «Solbakken - spiega Libroia - può giocare sia a sinistra che a destra nella batteria dei trequartisti alle spalle della punta. Gioca bene su entrambe le corsie e il suo rendimento è equivalente sia per le partite in casa che per quelle in trasferta. I numeri dicono che non sente nemmeno la pressione, e infatti le sue prestazioni sono equivalenti a seconda dell'avversario». Tutte buone notizie per il Napoli che sta provando ad aggiudicarsi il norvegese che andrà in scadenza con il Bodo alla fine della prossima stagione. «I nostri algoritmi descrivono un'attitudine di un calciatore.
Ma non è tutto. «È un giocatore che tende molto a puntare la porta e poco la profondità. E non è un dribblomane. Non si perdere in giocate spettacolari. Tatticamente e fisicamente è un giocatore atipico per il resto dell'organico che ha il Napoli e che in questo senso andrebbe a colmare una lacuna che c'è nella rosa. Volendo, si potrebbe avvicinare di più a Politano che a Lozano, ma comunque con caratteristiche molto diverse da entrambi».