Napoli, un altro passo falso:
in campionato niente salto di qualità

Napoli, un altro passo falso: in campionato niente salto di qualità
di Francesco De Luca
Lunedì 28 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:01
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Era troppo bello per essere vero: la sindrome Champions non ha risparmiato il Napoli, bloccato sul pareggio a Ferrara, come era accaduto a Juve e Inter negli anticipi di sabato. Stop in campionato per le tre italiane vincenti in Europa, mentre l'Atalanta - travolta dal City - ne ha fatti sette all'Udinese portandosi a +3 sugli azzurri. E mercoledì sera l'allegra (in campionato) banda di Gasperini arriva a Fuorigrotta.

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C'era l'occasione per ridurre il distacco da Juve e Inter, però il Napoli non ne ha approfittato. Non ce l'ha fatta. Primo tempo mediocre. Andata in vantaggio grazie al perfetto sinistro di Milik, la squadra s'è fatta subito raggiungere dalla Spal: davanti a Strefezza, l'esterno che ha servito l'assist, e a Kurtic, l'autore dell'1-1, è stato steso un tappeto rosso da Luperto, Insigne ed Elmas. Nel finale il caso del rigore, concesso dall'arbitro La Penna e poi revocato dopo l'analisi del tocco di Vicari al Var: corretto. Dopo essere stato salvato dal reattivo Ospina a inizio ripresa, il Napoli ha ritrovato lucidità e spirito di iniziativa. Fuori lo spento Elmas (in difficoltà sul lato destro, non il suo ruolo) e l'affaticato Mertens (lo sforzo è stato rilevante a Salisburgo e forse la celebrazione per il record di gol ha provocato un calo di tensione), gli azzurri hanno attaccato con forza. Ma nessuna palla gol concretizzata. Sul palo di Fabian è finita la partita di una squadra che non è riuscita a compiere lo scatto in classifica. La Spal si era chiusa nell'ultima mezz'ora, il colpo da 3 punti sarebbe stato meritato ma non è arrivato, anche perché il Napoli ha confermato il limite emerso nella seconda fase della scorsa stagione. La statistica è impietosa: in nove partite è stato sfruttato il 10,1 per cento dei 178 tiri (18 gol). Non si può sprecare tanto.
 
 

Il turnover non ha dato brillantezza al Napoli, come ha confermato l'infelice giornata di Elmas. Per fortuna, Allan è tornato sui suoi alti livelli, visti da Ancelotti soltanto nei primi quattro mesi della scorsa stagione: ha fatto tutto, dall'assistman al difensore aggiunto e al laterale. Ma la personalità della squadra vista in Champions è ricomparsa a Ferrara appena negli ultimi venti minuti, quando il Napoli ha spinto tanto e ha messo a nudo i limiti tecnici del suo avversario, penultimo in classifica. Perché il gruppo azzurro che guida con 7 punti il girone di Champions non riesce a decollare in campionato e a rimettersi nella scia di Juve e Inter? È uno scatto mentale che devono compiere gli uomini di Ancelotti, la cui alta intensità si è vista a tratti nella ripresa, scampato il pericolo del gol di Vicari. Nonostante il gol di Milik l'approccio alla partita non era stato quello giusto: tocchi leziosi, ritmo basso. È qui che bisogna migliorare.

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La difesa ha subito un altro duro colpo: c'è preoccupazione per l'infortunio di Malcuit. Anche a Ferrara era stato dirottato Di Lorenzo a sinistra perché Ghoulam viene considerato non utilizzabile dall'allenatore, indispettito per le domande sul tema. Ci aveva colpiti, 48 ore dopo Salisburgo, l'ammissione di Meret sui maggiori stimoli che danno le notti Champions a lui e ai compagni. Ma è in campionato che bisogna ritrovare la via maestra. Siamo realisti: il Napoli può superare alcuni turni di coppa, ma non puntare a conquistare il trofeo. Dunque, bisogna rilanciarsi in campionato e c'è una notte, quella di mercoledì a Fuorigrotta, che è già cruciale per il futuro: agganciare l'Atalanta a quota 20, a questo punto, è il primo passo per la risalita della squadra che, dopo nove giornate, ha 4 punti in meno rispetto al 2018 e addirittura 8 rispetto al 2017. E tra sei giorni ci sarà la trasferta in casa della Roma, arrivata a -1 dagli azzurri: il clima all'Olimpico sarà incandescente.
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