È un buon segno per il Napoli se un allenatore esperto e vincente come Max Allegri perde il self control e s'infuria con l'amico Luciano Spalletti dopo la sconfitta dei bianconeri al Maradona. Buon segno perché vuol dire che gli azzurri non solo hanno conquistato - con pieno merito - i tre punti ma hanno anche gettato sale sulle ferite della Juventus. E il suo allenatore, tornato dopo due anni sulla panchina bianconera, sta cominciando a perdere la calma, anche perché martedì 14 comincia la Champions, che ha riservato solo amarezze alla squadra.
Spalletti, invece, sa mantenere il self control. De Laurentiis lo elogia per la sua tranquillità e «perché non vede fantasmi», con un evidente riferimento a Gattuso, che non seppe gestire il rapporto con il presidente quando vide le ombre intorno alla sua panchina. Si vede la mano di Luciano, la sua esperienza. Nei momenti di difficoltà delle prime tre partite ha fatto le mosse giuste: contro il Venezia è entrato Elmas e ha segnato il gol della vittoria; contro il Genoa è capitata la stessa cosa con Petagna; contro la Juve Ounas, da queste parti considerato un oggetto misterioso fino a poche settimane fa, ha dato vivacità alla manovra offensiva.
Allegri se l'è presa con Spalletti perché l'amico Luciano avrebbe parlato in continuazione con l'arbitro Irrati.