Spalletti e il Napoli avanti insieme: scatta l'opzione per il rinnovo del contratto fino al 2024

L'annuncio di Giuntoli: «Luciano è al centro del nostro progetto tecnico»

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
di Pino Taormina
Domenica 19 Febbraio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 07:28
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A Giuntoli non avrà di sicuro replicato con quel «si mangia con il presente», con cui ha rinviato, infastidito, il discorso sulla sua permanenza a Napoli prima del match con la Cremonese. E poiché, è fuori dubbio, che il ds azzurro non sia tra coloro «che vogliono crearci problemi parlando dei contratti» è chiaro che quello di Giuntoli suona come una annunciazione pacifica. E pure gradita al tecnico di Certaldo. Visto che non lo ha fatto lui, insomma, ci pensa il Napoli a chiarire la situazione. Aurelio De Laurentiis - ma ve l'abbiamo già raccontato - eserciterà la clausola unilaterale per tenere Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli fino al 30 giugno del 2024. È lui l'allenatore anche la prossima stagione. Stesse cifre di quest'anno e si riparte con - toccate pure ferro - il tricolore sul petto dopo 33 anni. Impossibile pensare a un divorzio. Di un nuovo contratto, nel caso, si parlerà dopo l'estate. Dopo la campagna acquisti (e cessioni). Per un rinnovo o un prolungamento, insomma, c'è tempo. «Lui è al centro del nostro progetto tecnico», ha spiegato ancora il braccio destro del patron azzurro. Insomma, per rompere l'anello di congiunzione deve succedere qualcosa di clamoroso. Ovvero, che Spalletti pensi di essere arrivato alla fine della sua missione a Napoli. Cosa che non pare passargli minimamente per la testa. O almeno lascia intendere di avere ancora una grande voglia di continuare con il ciclo azzurro. Quello che è evidente è che né Spalletti né il Napoli, al momento, pensano di siglare un contratto a lungo termine, oltre la scadenza del giugno 2024: si partirà con un contratto annuale e poi si vedrà, strada facendo. 

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In due anni ha stupito, provocato, affascinato. Dimostrando di non dimenticare mai nulla. Si è legato al dito il clima post-Empoli e non lo scorda più. Ogni volta che può, torna a ricordarlo. Lo ha fatto anche a Reggio Emilia. Non si gode mai nulla, d'altronde lo ha ammesso anche Stanislav Lobotka parlando al Mattino: «Non è mai felice, vuole sempre che la prossima gara sia migliore dell'ultima».

E l'impressione è che si prepari ancora a dare il meglio di sé su questo fronte: lo scudetto, questa corsa solitaria in campionato, questa straordinaria macchina di bellezza e concretezza che ha messo su, lo porteranno a togliersi ancora un po' di sassi dalle scarpe. Ma d'altronde, meglio questi allenatori che tanti finti bonaccioni che poi tramano sotto traccia, rimuginando a ogni parola: Allegri ha scatenato la sua ira contro chi ricordava il muso corto della sua Juventus. Mourinho fa questo di secondo mestiere e ora tocca a Spalletti andare al faccia a faccia, come anche altre volte. Solo che lui è primo, ha vinto tutte le partite giocate fino ad adesso tranne tre (due pari e una sconfitta) e insomma avrebbe un bel po' di ragioni per sorridere e basta. Non lo fa. E non ha neppure fretta di mettere a frutto il suo straordinario risultato: non ramifica il suo trono, non capitalizza gli interessi, niente Buoni del Tesoro. Gli sta bene davvero avere solo un altro anno di contratto, come se quella realizzata a Napoli non sia una impresa che resterà negli annali, come gli scudetti di Bianchi e Bigon, come i successi della Roma di Capello e della Lazio di Eriksson. L'Italia è abituata a quelli che si attaccano alle poltrone, lui Luciano invece non ci pensa per nulla. A 64 anni non insegue, certo, un triennale o qualcosa di altrettanto durevole. Lui, giustamente, cerca ogni volta nuovi orizzonti. Per questo dovrà capire se vuole allungare ancora la sua permanenza qui, dopo il 2024. Che resti un altro anno, appare scontato. Il punto è: è giusto o no che il tecnico campione d'Italia inizi la sua stagione con il contratto in scadenza? Il calcio è tradizionale, è portato a venerare i maestri che danno stabilità alle proprie scuole. Spalletti e il Napoli al momento non pensano a un matrimonio a lungo termine. Sarà un'unione di un'altra stagione. Basta questa opzione unilaterale. Giusto o sbagliato, questa è la decisione presa. 

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