A Giuntoli non avrà di sicuro replicato con quel «si mangia con il presente», con cui ha rinviato, infastidito, il discorso sulla sua permanenza a Napoli prima del match con la Cremonese. E poiché, è fuori dubbio, che il ds azzurro non sia tra coloro «che vogliono crearci problemi parlando dei contratti» è chiaro che quello di Giuntoli suona come una annunciazione pacifica. E pure gradita al tecnico di Certaldo. Visto che non lo ha fatto lui, insomma, ci pensa il Napoli a chiarire la situazione. Aurelio De Laurentiis - ma ve l'abbiamo già raccontato - eserciterà la clausola unilaterale per tenere Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli fino al 30 giugno del 2024. È lui l'allenatore anche la prossima stagione. Stesse cifre di quest'anno e si riparte con - toccate pure ferro - il tricolore sul petto dopo 33 anni. Impossibile pensare a un divorzio. Di un nuovo contratto, nel caso, si parlerà dopo l'estate. Dopo la campagna acquisti (e cessioni). Per un rinnovo o un prolungamento, insomma, c'è tempo. «Lui è al centro del nostro progetto tecnico», ha spiegato ancora il braccio destro del patron azzurro. Insomma, per rompere l'anello di congiunzione deve succedere qualcosa di clamoroso. Ovvero, che Spalletti pensi di essere arrivato alla fine della sua missione a Napoli. Cosa che non pare passargli minimamente per la testa. O almeno lascia intendere di avere ancora una grande voglia di continuare con il ciclo azzurro. Quello che è evidente è che né Spalletti né il Napoli, al momento, pensano di siglare un contratto a lungo termine, oltre la scadenza del giugno 2024: si partirà con un contratto annuale e poi si vedrà, strada facendo.
In due anni ha stupito, provocato, affascinato. Dimostrando di non dimenticare mai nulla. Si è legato al dito il clima post-Empoli e non lo scorda più. Ogni volta che può, torna a ricordarlo. Lo ha fatto anche a Reggio Emilia. Non si gode mai nulla, d'altronde lo ha ammesso anche Stanislav Lobotka parlando al Mattino: «Non è mai felice, vuole sempre che la prossima gara sia migliore dell'ultima».