Spalletti e Napoli, esame superato:
dalla Nannini al tour tra i presepi

Spalletti e Napoli, esame superato: dalla Nannini al tour tra i presepi
di Pino Taormina
Mercoledì 18 Maggio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19 Maggio, 08:35
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Furbo, sagace, distensivo. Sette giorni fa De Laurentiis era pronto a sottoporlo al test di napoletanità per capire se poteva restare qui anche dopo il 2023. E lui, Lucianone Spalletti da Certaldo, toscano poco rancoroso (almeno col suo presidente) e per nulla permaloso (sempre con riferimento a De Laurentiis), decide di sottoporsi alla prima prova. E sotto il sole di queste mattine di maggio, se ne è andato in giro da solo, senza nessuno altro, per Spaccanapoli, San Gregorio Armeno, i Quartieri spagnoli, fino al murale di Maradona, a via Emanuele De Deo, incrociando tutta l'anima popolare della città. Tra vetrine e vetrinette che espongono un fritto misto di napoletanità: fotografie di Eduardo, di Totò e di Massimo Troisi, poesie, dischi, ciucci, bambolotti del Pibe de oro. Per Spalletti, che per tutto l'anno con la sua Panda (dopo il furto della prima, ne ha voluto una praticamente identica) ha fatto solo Castel Volturno-hotel e viceversa (con qualche sosta dal suo amico Bobò a Pozzuoli), la prima boccata di aria di vacanza napoletana. Niente a che vedere, per carità, con Benitez e Ancelotti, che in poco tempo si sono candidati a diventare testimonial del territorio quasi ai livelli dei viaggiatori del Gran Tour. Ma intanto Luciano il primo passo lo ha fatto. 

Una camminata. La fa sempre, appena sveglio. Si alza e a piedi si avvia all'edicola che è poco distante dall'hotel che da agosto è il suo quartier generale, a corso Vittorio Emanuele. Ieri la deviazione. Perché deve fare comunque un certo effetto essere una statuina da presepe. Lo sono stati tutti, da Mazzarri a Benitez (la statua era a grandezza naturale), da Sarri ad Ancelotti e Gattuso. Luciano Spalletti lo è da tempo una statuina e ieri mattina è andato a ritirare personalmente a San Gregorio Armeno la creazione del maestro Genny Di Virgilio: «Ehi sono fuori alla tua bottega, dove sei?». Una promessa vecchia alcuni mesi. «Sono pazzo per il presepe, sono un vero amante di questa tradizione a cui non rinuncio mai», ha spiegato a papà Rosario mentre comprava pezzi per la sua collezione. Non solo qui, ma anche da Marco Ferrigno, sempre a San Gregorio Armeno. Insomma, un giro per presepi. La prima giornata a godersi la città per Luciano, forse la prima mattinata di relax dopo aver portato il Napoli al terzo posto e in Champions. Missione compiuta, è il caso di poter tirare un po' il fiato. Complice anche la seconda giornata libera che ha concesso alla sua squadra che gli allenamenti li riprende solo stamane in vista dell'ultima gara a La Spezia. E allora eccolo lì, ai piedi di Partenope: dopo la serata trascorsa con De Laurentiis, Insigne e Koulibaly al teatro Augusteo dove il patron ha ospitato tutti per il concerto di Gianna Nannini, la cantante senese con cui De Laurentiis ha lavorato in Manuale d'Amore.

Un altro segnale, l'ennesimo, di un clima sereno che fin dal primo giorno caratterizza il rapporto tra De Laurentiis e Spalletti. E che non ha mai avuto momenti difficili, in questa stagione. Certo, i due parlano anche di mercato, del Napoli che verrà, dei due ritiri e delle amichevoli, ma c'è anche tempo per parlare di altro. Ora si può. 

Nessuno riuscirà a raggiungere le cime toccate da Rafone Benitez e Carlo Ancelotti che il Grand Tour lo hanno concluso in poco tempo facendosi immortalare ovunque, da Pompei alla Reggia di Caserta, da Palazzo Reale alla Cappella San Severo. Spalletti, rispetto a loro, è un dilettante: o forse, solo più riservato. Il giro si è concluso al cospetto del murale di Maradona, quello realizzato nel 1990 nei Quartieri spagnoli. E dove tutti vanno per omaggiare la stella argentina. E ha incontrato Antonio Esposito, gestore della Bodega de D10S con cui si è fatto fotografare. E lì davanti all'immagine di Diego, Spalletti è rimasto a lungo immobile. Al primo test di napoletanità è stato promosso. Se deve scegliere l'allenatore in base a questo, De Laurentiis può dormire sonni tranquilli. 

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