Spalletti squalificato per due partite:
«Ma non ho offeso l'arbitro»

Spalletti squalificato per due partite: «Ma non ho offeso l'arbitro»
di Pino Taormina
Venerdì 3 Dicembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 08:36
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In ginocchio sui ceci, dietro la lavagna. A espiare i peccati di cattiva condotta. Presenti, passati. È durissima la sentenza del giudice sportivo Mastrandrea nei confronti di Luciano Spalletti: due giornate di squalifica. Ieri il tecnico azzurro, a Castel Volturno al momento in cui la sanzione viene resa nota, è rimasto senza parole. Stupito. Perché non si aspettava una stangata simile. Ha chiesto di fare ricorso, il club ha già inviato le carte al consulente legale del club che si occupa di queste cose. Non c'è grande ottimismo, ma Spalletti vuole che venga sentita anche la sua versione dei fatti. 

La motivazione: il tecnico partenopeo è stato squalificato dal giudice sportivo «per avere, al 47' del secondo tempo, contestato una decisione arbitrale indirizzando reiteratamente al direttore di gara espressioni gravemente irriguardose; infrazione rilevata da un assistente; recidivo». Ecco. La parola recidivo è come una spina conficcata nel cuore di Spalletti. Perché paga ancor di più per quella giornata (ingiusta) di stop rimediata dopo Roma-Napoli, per quell'applauso a Massa che per Spalletti era tutt'altro che ironico. Ma come sempre, anche nella burocratica giustizia sportiva, contano le cose che vengono scritte a referto. Poco importa se anche la moviola ha dimostrato che le proteste di Spalletti erano sacrosante perché gli uomini e gli allenatori sono fatti di carne e magari lamentarsi, avendo peraltro pure ragione, è una cosa che pure deve avere un peso nella provvedimento che poi viene preso. Invece nulla di tutto questo. Spalletti ha spiegato che ha protestato senza esagerare per una decisione sbagliata, ampiamente dimostrata dalle immagini tv: c'era fallo su Rrhamani.

Hanno dato fallo di Demme e da quella punizione il Sassuolo ha fatto gol. Il ricorso verrà discusso nella prossima settimana. Domani sarà ancora in tribuna, come è già successo contro il Bologna: la postazione è stata confermata, ovvero nel cosiddetto dirigibile. E oggi parlerà alla squadra, cosa che ieri non ha fatto scegliendo di non fare analisi tattiche, lasciando un po' di riposo mentale ai suoi calciatori. In queste poche ore che separano dall'anticipo con l'Atalanta, ci saranno da affrontare solo questioni legate alla sfida: ieri lavoro extra per Spalletti e l'intero staff tecnico a Castel Volturno. Domani con l'Atalanta non è prevista una grande affluenza: fino a ieri venduti circa 20mila biglietti e qualche preoccupazione per l'arrivo allo stadio anche di un centinaio di tifosi dell'Atalanta. Dopo gli incidenti prima di Lazio-Napoli, l'allerta della questura sarà ancora una volta altissima.

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Ma non solo il Napoli ha da ridire per l'arbitraggio di Pezzuto. Perché anche il Sassuolo ha qualche mal di pancia per il gol annullato a Defrel al 94'. Il dito puntato, però, non è sul direttore di gara quanto piuttosto su chi era al Var, ovvero Nasca. Che ha richiamato l'arbitro al monitor ma non ha fatto la stessa cosa in Sassuolo-Inter quando, sempre Nasca al Var, non ha richiamato Pairetto per espulsione di Handanovic per il fallo galattico su Defrel. Tutti delusi e ancora arbitri nel mirino. 

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