Spalletti voleva trattenere Insigne:
«E De Laurentiis è presidente tosto»

Spalletti voleva trattenere Insigne: «E De Laurentiis è presidente tosto»
Mercoledì 17 Agosto 2022, 12:26 - Ultimo agg. 18 Agosto, 09:12
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«De Laurentiis? Qualcuno credeva che non arrivassimo a fine stagione. Abbiamo punti di vista differenti ma anche un buon dialogo. Amiamo dirci le cose in faccia, è un presidente tosto». Queste le parole di Luciano Spalletti, allenatore azzurro che si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di Dazn: «Quando si cambia così tanto è chiaro che c’è bisogno di un po’ di tempo, ma altri leader come Rrahmani, Anguissa, Di Lorenzo cresceranno velocemente. Anche Osimhen deve esserlo. Con la squadra ho un gruppo whatsapp che si chiama ‘Sarò con te’, ogni tanto lo uso, soprattutto quando sono costretto a restare a casa e non posso essere con loro, come contro la Juventus un anno fa: la partita era in dubbio per il covid, ho scritto ai calciatori che ero felice potessero giocare perché li avevo visti in allenamento al massimo».

La stagione nuova è cominciata a Verona: «Da Kvaratskhelia ci aspettiamo tanto, anche perché ha sostituito un campione: Insigne ha fatto scelte diverse dopo tanti anni di qualità in Italia. Fino alla fine speravo restasse con noi, ma si doveva accettare la sua scelta. Con Koulibaly è stato amore vero dal primo momento, veniva ad abbracciarmi tutte le mattine, per me è come aver perso un collaboratore in campo, era come un allenatore. Purtroppo ho perso due capitani in un colpo solo» ha continuato Spalletti. «Non ho fortuna con i capitani? Vero, ma chi c’era sa quanto ho voluto bene a quei calciatori. Totti ha finito quando sono andato via, avrebbe potuto continuare. Icardi è andato via con Conte, con Insigne ho fatto di tutto per trattenerlo ma non è bastato. Con Di Lorenzo è stato facile: ha equilibrio, capacità di relazionarsi, ha rispetto di tutti, lo ha scelto la squadra».

Il toscano è pronto al suo secondo anno d'azzurro. «Napoli è una piazza importante, con ambizioni forti. Vogliono vincere ma per vincere il confronto è duro. Fin dal primo buongiorno al mattino incontri la passione che la gente ha. Mi fanno arrabbiare solo quando non viene riconosciuto l’impegno della squadra: abbiamo calciatori che sono brave persone, che danno tutto. I nuovi arrivati sono già in sintonia, meritano questa maglia e ci sarà impegno massimo ogni volta» ha spiegato il toscano. «I napoletani sono intenditori di calcio, hanno visto tanti campioni, hanno tifato Maradona, noi speriamo di accontentarli con il nostro gioco. La Panda? È la mia macchina preferita, una l’ho portata anche a Napoli.

Quando me l’hanno rubata ci sono rimasto malissimo, ma mi piace pensare che sia finita nelle mani di qualche padre di famiglia che porta i suoi figli a scuola».

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