Stadio Maradona, il miglio azzurro:
«Celebreremo il Napoli»

Stadio Maradona, il miglio azzurro: «Celebreremo il Napoli»
di Marco Giordano
Martedì 29 Dicembre 2020, 14:01 - Ultimo agg. 14:50
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Il miglio azzurro: suona suggestivo senza ancora specificare di cosa si tratta. Il richiamo, però, al colore della maglietta del Napoli (con le possibili varianti a strisce dell'ultimo periodo) è forte, quasi immediato: e con esso anche allo stadio che dal 4 dicembre scorso porta il nome di Diego Armando Maradona. «Il miglio azzurro è quella parte dello stadio Maradona che va dalla discesa carrabile degli autobus che arrivano con i calciatori all'interno dell'impianto e che arriva, con un percorso ovviamente fatto a piedi, fino agli spogliatoi. Quindi, si tratta di quella zona spesso vista anche in tv che attualmente ha delle problematiche sul soffitto, sulla pavimentazione e sulle pareti. C'è la volontà, con uno sforzo della Regione che investirà, grazie a nuove economie, 500mila euro per questa parte dello stadio Maradona»: a dirlo è l'ingegner Flavio De Martino, commissario dell'Aru, l'agenzia regionale per le Universiadi che si occuperà dei lavori.


SINERGIA CON IL CLUB
Non si tratterà solo di opere di messa in sicurezza: anzi, la volontà è quella di portare lo stadio Maradona, dopo i miglioramenti delle Universiadi ed i lavori che anche il Comune sta producendo (la scritta Napoli riprodotta attraverso i sediolini dell'impianto di Fuorigrotta ne è la testimonianza tangibile delle ultime ore). «Come Aru, abbiamo sempre collaborato con tutti e svilupperemo - spiega De Martino - un feeling importante anche con il Napoli per eventuali idee. Già ci sono stati primi approcci per far sì che in questo miglio azzurro non ci siano solo i lavori di rifacimento e che possa esser evocato anche il passato del Napoli, come anche il presente del club. Anzi, vogliamo pianificare un vero e proprio passaggio da studiare più dettagliatamente con il presidente De Laurentiis e con la società». Ad oggi, il miglio azzurro è in fase di progettazione, ma i tempi di realizzazione sono brevi e possono conciliarsi anche con quelli del campionato. «Contiamo di completare la progettazione a cavallo tra i mesi di gennaio e febbraio: ci saranno tempi molto stretti.

Subito dopo inizieremo con un bando di gare, come abbiamo fatto per le Universiadi. Gare snelle perché gli importi non sono elevatissimi e le normative ci consentono gare rapide. Ci troveremo, poi, nella fase esecutiva - completa De Martino - a concordare anche con il Napoli le date dei lavori, per bypassare l'ostacolo che può esser rappresentato dalla necessità del club di sfruttare l'impianto».


LA CONSEGNA DEL MIGLIO
L'iter passa tutto dalla possibilità di completare i lavori anche durante questa stagione sportiva. «Credo che non ci siano particolari problemi in tal senso, anche perché possiamo ipotizzare altri tipi di ingressi. Lo stadio Maradona presenta un dedalo di ingressi che ci può profondamente agevolare nel completamento di questi lavori. Contiamo di completare le opere in due-tre mesi: si tratta di opere edili che verranno arricchite da elementi architettonici per consentire un'estetica importante, ma non sono lavori particolarmente complessi». La speranza è di avere il miglio azzurro già per la fine di questo campionato. «Quel che è certo - spiega Di Martino - è che ci sarà il nuovo miglio per l'inizio del prossimo. Installeremo, poi, anche un impianto rafforzato di videosorveglianza. La questura ha chiesto opere di completamento e ci stiamo confrontando con i tecnici delle forze dell'ordine per il progetto migliore possibile. Ci saranno telecamere di ultima generazione, ad altissima risoluzione che monitoreranno tutti i settori dello stadio».


IL MARADONA COME IL BERNABEU
Quello del miglio è un passaggio importante per consentire allo stadio Maradona di avvicinarsi alle altri grandi cattedrali del calcio europeo, visitabili ogni giorno, che mostrano la storia della società che ospitano. «Saremmo felicissimi di poter dare questo contributo all'impianto. Il legame che lega il governatore De Luca e De Laurentiis, come è noto, è ottimo ed anche il vicepresidente Bonavitacola si sta interessando della questione. Dopo aver svolto il nostro lavoro, come Aru non abbiamo un ruolo. Saranno, poi, il Napoli ed il Comune a determinare il percorso come, rispettivamente, gestore e proprietario. Sarebbe auspicabile, dopo aver reso più bello il miglio, che possa esser vissuto da tifosi e turisti, oltre che per dare un'immagine del Napoli, ad esempio in Champions, più brillante anche dal punto di vista mediatico», chiosa De Martino.

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