Napoli, una squadra (finalmente)
dalla bellezza sfacciata

Napoli, una squadra (finalmente) dalla bellezza sfacciata
di Anna Trieste
Martedì 21 Settembre 2021, 07:00
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Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito e allo stesso modo quando il risultato dice quattro a zero l'osservatore distratto e superficiale guarda la vittoria. Ma quella del Napoli ieri a Udine non è stata una vittoria qualsiasi. E non lo è stata non solo e non tanto per la risibile circostanza che per via di tale vittoria il Napoli è attualmente al comando della classifica di Serie A quanto per le modalità sconcertanti con cui tale risultato è stato ottenuto. Sono numerosi e degni di ripetuta osservazione, infatti, gli eventi oggettivamente paranormali che ieri hanno condotto gli uomini di Spalletti alla vittoria.

 

Innanzitutto il gol bicaudato assegnato prima a Insigne e poi a Osimhen e infine a un non ben identificato calciatore del Napoli per via dell'incapacità della Lega Calcio di comprendere chi diamine avesse tirato in porta.

Poi il gol di testa di Rrahmani su punizione con uno schema. Una schema. Uno schema vero, capite! Una sequenza di passaggi precisi e provati preventivamente e ripetutamente in allenamento che finalmente, a differenza di quanto visto finora, si sono trasformati in campo non in improperi e purtualli ma in gol. E se tutto ciò non dovesse bastare, il gol di potenza inaudita di Koulibaly che posseduto allo stesso tempo da Roberto Carlos e Hamsik ha tirato in direzione della porta friuliana una seggiata di virulenza incredibile. Un insieme di circostanze che fa sembrare quasi il tiro a giro finale di Lozano un gol qualsiasi, banale, da calcetto del lunedì sera. Come il saggio con la luna, dunque, non è il primo posto in classifica quello che bisogna guardare. Ma il Napoli a Udine. Di una bellezza sfacciata. 

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