Il Napoli è brutto
ma almeno è cattivo

di Francesco De Luca
Lunedì 11 Gennaio 2021, 07:00
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Brutto Napoli, ma ha fatto un passo avanti e questo conta. Il colpo (di testa) della vittoria lo ha piazzato Bakayoko al 90' della partita con l'Udinese, altra gara in cui gli azzurri - abilissimi in questa specialità - si sono complicati la vita letteralmente regalando il gol del pareggio, con il retropassaggio dello svagato Rrahmani su cui si è fiondato Lasagna. A fine dicembre, in pieno recupero, Insigne aveva evitato la sconfitta contro il Torino allo Stadio Maradona. Quello del centrocampista è stato un nuovo salvagente perché un punticino non avrebbe aiutato. Ci ha messo il cuore, il Napoli, in una ripresa in cui si è scaraventato nella trequarti dell'Udinese per trovare il gol della vittoria, arrivato poi in extremis. C'è stata tanta volontà ma anche troppa confusione, con spazi concessi al contropiede dell'Udinese: due respinte col piede del friulano Meret hanno evitato di subire il raddoppio dei bianconeri e incoraggiato la manovra offensiva, condizionata dall'assenza di Mertens e Osimhen e dall'inconsistenza di Petagna, sostituito da Llorente. Capitan Insigne, dopo aver trasformato in modo impeccabile il rigore, è calato alla distanza: inevitabile, gioca sempre. Lozano, invece, è stato il solito trascinatore e proprio un suo strappo sulla fascia destra ha provocato il fallo di Bonifazi punito col penalty dal Var perché incredibilmente l'arbitro Pasqua neanche si è accorto di quanto avveniva a pochi passi da lui.

Era fondamentale riconquistare i tre punti - seconda vittoria esterna di fila, la sesta in campionato, una in più di quelle a Napoli - per non allontanarsi dalla zona Champions. La maniera non aveva grande importanza e infatti i problemi non si sono dissolti d'un colpo. Gli azzurri hanno calciato meno in porta rispetto alle ultime partite: 15 tiri, dei quali 6 nello specchio; meglio ha fatto l'Udinese (17-8). Hanno sofferto in difesa e non solo per errori tecnici: il centrocampo a due fa correre più rischi. Ma hanno cominciato a capire che bisogna saper giocare - e fare risultato - anche sporcandosi, mettendo prima la cattiveria e poi la qualità per realizzare una serie di successi e rendere più concreto l'obiettivo stagionale, cioè la qualificazione Champions.

La metafora su Brad Pitt e Calimero è servita a Gattuso per ribadire un concetto ai giocatori: non conta essere belli per vincere. Aver visto la squadra viva, dopo il temporaneo pareggio dell'Udinese, lo ha rassicurato.

La quasi contemporanea uscita di scena di Osimhen, Mertens e Koulibaly (ieri in panchina alla Dacia Arena) ha avuto in queste settimane un riflesso sulle ambizioni del gruppo di Gattuso ma accelerando il passo e limitando i cali (fisici e di tensione) la squadra può mostrare il suo reale valore. I problemi del Napoli non riguardano l'ambiente, certe influenze indicate dal tecnico non incidono se c'è una squadra matura, in grado di gestire i momenti positivi senza voli pindarici e di affrontare i guai che spesso si crea, come è accaduto in occasione della partita con lo Spezia e nel primo tempo di quella con l'Udinese, quando ha fatto l'ennesimo harakiri regalando la rete del pareggio.

Rrahmani non può essere il mediocre difensore visto a Udine per un tempo, peraltro appesantito, fino alla doverosa sostituzione da parte di Gattuso, che nella ripresa ha schierato Di Lorenzo centrale e Rui - autore della bella punizione trasformata da Bakayoko - sulla fascia sinistra. De Laurentiis e il direttore sportivo Giuntoli avevano preso il kosovaro un anno fa, pagandolo ben 14 milioni, perché immaginavano che potesse partire uno dei centrali. A Udine ha subito il contraccolpo psicologico dopo quell'errore, sta a Gattuso evitare che recuperi la fiducia e migliori la condizione fisica, magari già proponendolo nella partita di Coppa Italia di mercoledì contro l'Empoli allo Stadio Maradona. La qualificazione dei vincitori del trofeo 2020 è un altro obiettivo, dopo il passaggio ai sedicesimi di Europa League e in attesa della supersfida contro la Juve il 20 a Reggio Emilia per l'assegnazione della Supercoppa. Quell'appuntamento non distragga gli azzurri. Ciò che adesso conta è risalire in classifica, con quella spinta che ha saputo darsi Bakayoko all'90' per segnare il gol della vittoria e scacciare via un bel po' di ansie.

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