Udinese-Napoli, la partita speciale
di Marino da Lavezzi al Pampa Sosa

Udinese-Napoli, la partita speciale di Marino da Lavezzi al Pampa Sosa
di Bruno Majorano
Venerdì 8 Gennaio 2021, 20:00
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Nei momenti più importanti della storia del Napoli c’è sempre lo zampino di Pierpaolo Marino. L’arrivo di Maradona, il primo scudetto e il ritorno in serie A con doppio salto dalla C dopo il fallimento. Prima, durante e dopo gli anni d’oro del Napoli, il dirigente originario di Avellino ci ha messo la faccia e soprattutto la testa. Dalla metà degli anni ‘80, quando fu chiamato da Italo Allodi nello staff dirigenziale azzurro, fino al ritorno dei primi anni 2000 con De Laurentiis che lo volle al suo fianco per la rinascita di quello che all’epoca si chiamava ancora Napoli Soccer. In mezzo le tante esperienze tra Roma, Avellino, Pescara e Udine, che poi è diventata anche la sua seconda casa. Non a caso oggi Marino è il direttore dell’area tecnica della squadra della famiglia Pozzo, che lo ha rivoluto in sella dal giugno 2019. 

Quello con Napoli, e con il Napoli, resta però un legame fortissimo per l’ex direttore generale. Perché uno scudetto (sul quale c’è impresso anche il suo sigillo grazie all’intuizione Ciccio Romano per il mercato di riparazione del 1986) e il doppio salto dalla C alla A non sono certo cose che si dimenticano in fretta. Recentemente, dopo la morte di Maradona, ha ricordato Diego con emozione e commozione, ripensando a quei giorni magici di festa che li avevano visti protagonisti insieme in una Napoli letteralmente in delirio. Memore di quel periodo unico non ha dovuto pensarci due volte al momento della chiamata da parte di Aurelio De Laurentiis nel 2004, quando il neo patron azzurro si approcciava alla presidenza del club risorto dal fallimento. Insieme hanno lavorato per la rinascita di quel Napoli che oggi è tra le prime squadre italiane ed europee. Di Marino, poi, i guizzi di mercato come Hamsik e Lavezzi, ragazzini poco più che sconosciuti che a Napoli hanno scritto le pagine più belle degli ultimi anni della storia azzurra. Con il tempo non ha mai perso il fiuto per gli affari e ora con la famiglia Pozzo lavora sui tantissimi giovani che gravitano nell’orbita Udinese.

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