Napoli cooperativa del gol:
dalla difesa all'attacco, super show

Napoli cooperativa del gol: dalla difesa all'attacco, super show
di Bruno Majorano
Martedì 21 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 22 Settembre, 09:34
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La miglior difesa è l'attacco, dicono. Ma se pure il migliore attacco diventa la difesa, mica male. Per informazioni rivolgersi a Koulibaly e Rrahmani, entrambi in gol ieri a Udine. Uno per tempo. Con KK autore anche dell'assist per il colpo di testa vincente del compagno di reparto. E allora subito un dato: due difensori centrali del Napoli non segnavano nella stessa partita dal 18 aprile 2018, sempre contro l'Udinese, ma a Fuorigrotta, quando lo stadio si chiamava ancora San Paolo. 4-2 con le firme di Tonelli e Albiol: ieri ci hanno pensato Koulibaly e Rrahmani e a goderseli in panchina c'è Luciano Spalletti che giustamente gongola. 

Perché il suo Napoli non è solo le fiammate dei vari Osimhen, Insigne e Lozano: è una squadra pensante, che non vive di singoli. Sa prendere fuoco poco alla volta, salire con calma, gestire il pallone e affondare al momento opportuno. In tal senso secondo e terzo gol sono un attestato di maturità. Innanzitutto perché figli di due palle inattiva, e poi perché la preparazione è ancora più bella del gol stesso. Si comincia con il poker d'assi: Insigne, Fabian Ruiz, Koulibaly e per finire Rrahmani. «Spalletti ci da grande fiducia, ma non basta quella: dobbiamo anche avere un pizzico di fortuna e rimanere sempre concentrati», ha detto il kosovaro mandato in campo un po' a sorpresa da Spalletti si era presentato con un passaggio da brividi che a momenti innescava una ripartenza dell'Udinese (con annessi fantasmi del disastro dello scorso campionato), ma si è saputo riprendere alla grande. «Ricordo molto bene quello che è successo qui l'anno scorso, ma sono un professionista e devo dimenticare in fretta quello che succede in campo, nel bene e nel male» ha concluso il difensore azzurro dopo il suo gol perfetto. L'Udinese sta a guardare, come sta a guardare anche sul tris che porta la firma di Koulibaly. La conclusione del senegalese è perfetta, ma l'azione è frutto di un altro schema praticamente perfetto, anche se stavolta si parte dal calcio d'angolo. 

 

Oltre ai difensori (bomber), ci sono anche i bomber veri, ovvero gli attaccanti. Osimhen la stappa, Lozano la chiude. Un gol a testa, due per gli attaccanti, quattro totali. Un bottino di valore assoluto anche in ottica futura. Da Osimhen ci si aspettava una replica dopo la doppietta di Leicester: ed eccola qui. I difensori dell'Udinese ci mettono poco a capire che stare sulle tracce del nigeriano non sarà una cosa facilissima. Scatta, ma soprattutto scappa e Samir e Becao sono troppo spesso costretti a prendergli la targa, nulla di più. Il gol, però, è frutto di una bella giocata Mario Rui-Insigne, ma Osimhen è bravo nel capire che il pallonetto del capitano potrebbe non bastare per sbloccare il risultato, e caparbio nel buttarsi sul pallone vagante che viaggia verso la linea della porta dell'Udinese. E poi ovviamente c'è Lozano, che entra e segna. Ma soprattutto manda un segnale importante a Spalletti: «Ci sono anche io». Con un tiro a giro alla Insigne fissa il punteggio sul 4-0 candidandosi prepotentemente per una maglia da titolare contro la Sampdoria. E a proposito di Insigne, il capitano ci mette subito la faccia. «Essere primi da soli per ora non conta nulla: sappiamo che abbiamo fatto una grande prestazione su un campo non facile ed è la cosa più importante.

Rimaniamo umili e continuiamo a lavorare», specifica il capitano. «Tutti stavano bene perché stiamo lavorando bene con il mister. Spalletti sta cercando di tirare fuori da ognuno qualcosa in più e ci sta riuscendo alla grande. Ecco perché dobbiamo continuare su questa strada». Poi una battuta sul gol «scippato» da Osimhen sulla linea. «Con Victor si scherza. Ci sta. L'importante era fare una grande prestazione. Ma ora pensiamo alla prossima partita perché la Samp ha vinto e sono motivati. Dobbiamo prepararci nel miglior modo possibile. I numeri vanno bene e ci fanno piacere, ma non bastano altrimenti ci rilassiamo e non andiamo avanti». 

Ma anche le serate migliori hanno risvolti negativi. Si tratta dei soliti cori beceri che lo stadio di Udine riserva ai napoletani e a Spalletti. «Lavali col fuoco», cantano i tifosi della Dacia Arena nella rirpesa, macchiandosi per la seconda volta nella stessa serata, visto che nel primo tempo avevano rivolto delle particolari «attenzioni» nei confronti di Luciano Spalletti con dei cori molto poco edificanti. 

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