Ultras Salernitana contro il Napoli, intervista al prof Panico: «Io, napoletano a Salerno, festeggio»

«Vedo una feroce avversità della provincia nei confronti della metropoli»

Bandiere granata nella curva Sud Siberiano
Bandiere granata nella curva Sud Siberiano
di Eugenio Marotta
Domenica 26 Marzo 2023, 09:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 07:28
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Dalla cattedra alla tribuna (virtuale) di uno stadio, senza passare per nessun tribunale della morale. Il professore Guido Panico, fino a qualche anno fa ordinario di Storia contemporanea alla facoltà di Filosofia dell'Università di Salerno, vive da oltre un quarto di secolo in città, ma non ha mai fatto mistero della sua fede azzurra. Inevitabilmente l'invito degli ultras della Salernitana ad evitare festeggiamenti per l'imminente scudetto del Napoli a Salerno lo ha lasciato di stucco.

Come giudica la presa di posizione degli ultras granata?
«Perlomeno inopportuna.

Ho letto che ognuno deve festeggiare a casa propria. Io vivo a Salerno e spero di festeggiare - non dico festeggerò perché sono scaramantico - con alcuni amici salernitani (che tifano Napoli) il giorno della partita decisiva e ci divertiremo. Ho l'impressione che si stia prendendo il tifo troppo sul serio».

Gli ultras ne fanno una di ragione di vita?
«E questa è un'estremizzazione. Così non diventa più un gioco. Anzi: è un limite del porto franco dell'emozione. Un tifoso dovrebbe divertirsi e invece spesso il calcio diventa una questione di carattere antropologico. Non solo a Salerno, intendiamoci, ma in tutto il mondo: 11 persone rappresentano un'intera comunità ed accendono la passione per questa, ma non è detto che la passione debba trasformarsi in odio. Onestamente non se ne capisce il motivo».

Identità, tradizioni e senso di appartenenza sono alla base della presa di posizione. Non si è parlato di odio.
«C'è una forma di identità, è chiaro, ma è storpiata. La parola tifo viene dal tifo che è una malattia periodica. É anche legittimo che io possa andare giù di testa, ma poi basta».

Pensa possano esserci problemi per chi non rispetterà il diktat?
«Spero non accada nulla, ma onestamente nutro qualche timore. Ed è una preoccupazione che condivido con tanti altri tifosi del Napoli che sono di Salerno. Che sono salernitani doc».

È possibile che alcune bandiere azzurre sui balconi a Salerno abbiano scatenato tutto questo?
«Purtroppo è possibile. Le dico di più: spesso si registra una feroce avversità della provincia nei confronti della metropoli con tutti i pregiudizi sui napoletani che sono ancora molto forti e radicati».

È vietato tifare e/o festeggiare per una squadra diversa dalla propria città?
«Assolutamente no. Ognuno dovrebbe sentirsi libero di esternare il proprio tifo ovunque si trovi».

Cosa farà alla vittoria dello scudetto?
«Spero di organizzare un pranzo e vedere la partita in tv, magari in un salotto più grande del mio perché non ci sarà spazio per i tanti tifosi partenopei che conosco a Salerno. E poi divertirci e brindare, mettendoci le sciarpe del Napoli».

Ed esporrà anche una bandiera sul balcone o rispetterà l'invito della curva Sud?
«Non lo so. Dato che non sarò a casa mia non potrei comunque farlo. Ma credo che altri le esporranno: sono molto più fanatici di me. Parlo di persone che si vogliono divertire e godere di questo evento storico. Le dirò di più...»

Dica pure.
«Proprio oggi ricordavo con mia figlia di un episodio che ci capitò in occasione della vittoria dell'Italia ai danni della Spagna agli Europei. Noi eravamo a Madrid e non esitammo a festeggiare. Poco dopo al ristorante arrivarono dei tifosi delle Furie rosse e vennero a complimentarsi con noi. Ecco: così dovrebbe essere vissuto il calcio. Accanirsi contro il Napoli proprio non lo capisco. Forse è meglio essere prudenti e non esporre bandiere».

Da professore che voto si sente di dare ad una presa di posizione del genere?
«Un brutto voto. Un 18, diciamo così, politico, perché bisognerebbe smetterla. Sono dispiaciuto. Si sta perdendo il senso dell'ironia. Si prende tutto troppo sul serio. Il tifo è bello perché è un porto franco dei sentimenti». 

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