Vitali, il lombardo che s'innamorò
dei colori e della gente di Napoli

Vitali, il lombardo che s'innamorò dei colori e della gente di Napoli
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Lunedì 23 Maggio 2022, 19:15 - Ultimo agg. 24 Maggio, 18:01
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Uomo del profondo Nord, quando arrivò a Napoli rimase colpito dall'effervescenza della città, dai suoi colori e dalla sua gente. Giorgio Vitali, grande uomo di calcio scomparso a 83 anni, era stato scelto da Corrado Ferlaino per rifondare la squadra, affidata all'allenatore napoletano Gianni Di Marzio. Insieme provarono a costruire un percorso con i giovani e in effetti centrarono gli obiettivi della qualificazione in Coppa Uefa e della finale di Coppa Italia, persa contro l'Inter.

Nel successivo campionato Di Marzio durò 180 minuti, poi venne sostituito da Luis Vinicio. Il ds Vitali aveva avuto l'intuizione di mettere tra i pali un grande portiere come Castellini, costretto a lasciare il club con cui aveva vinto lo scudetto, il Torino, perché era stato ingaggiato un collega più giovane. E poi fu vicino a Ferlaino nella trattativa col Vicenza per tentare di portare Paolo Rossi a Napoli. Si sa come andò a finire quella storia nell'estate del '79, Pablito rinunciò perché spaventato dalle pressioni della piazza e si rifugiò a Perugia in attesa di tornare alla Juve.

Ma proprio in Campania, in un albergo di Vietri sul Mare alla vigilia della partita ad Avellino, fu coinvolto in una combine e squalificato nel processo del calcioscommesse.

Chiusa l'esperienza a Napoli, dove era ricordato dai vecchi tifosi con affetto per i suoi toni pacati e per la sua competenza, Vitali tornò a lavorare al Nord, entrando a metà degli anni '80 nello staff del Milan perché conosceva bene Galliani, il braccio destro di Berlusconi. La passione per il calcio era rimasta intatta, si poteva incontrare Vitali nei tornei giovanili in tutta Europa, proprio come Di Marzio, anch'egli scomparso alcuni mesi fa. In Trentino, dove lo incontrai sette anni fa in occasione del torneo di Arco, mi fece tante domande su Napoli, sui giornalisti della sua epoca, sulla società di De Laurentiis e sull'ambiente. Disse che gli sarebbe piaciuto molto vivere da protagonista uno dei trionfi azzurri che arrivarono nell'era Maradona.

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