Il tennis è uno sport particolare, che fin dalla sua nascita è rimasto sempre, o quasi, uguale a sé stesso. Il regolamento infatti non è praticamente mai cambiato, così come la modalità con cui si contano i punti. Tra le novità introdotte nel corso del tempo c'è però il "tie-break", presente anche in altri sport, ad esempio la pallavolo, e usato in situazioni di prolungata parità.
Come funziona il tie break nel tennis
Ogni torneo del circuito Atp, e quindi anche le Finals, si gioca al meglio dei tre set, ad eccezione degli slam maschili, che si giocano al meglio dei cinque.
Sinner: quanto guadagna, patrimonio e montepremi delle Finals
In caso di risultato fermo sul 6-5, il tennista in vantaggio può provare a chiudere il set 7-5, ma diversa è la situazione in caso di parità 6-6. In questo caso si ricorre, appunto, al tie-break, decisivo per la conquista del set.
Il tie-break
Il tie-break, nel tennis, è stato introdotto a metà degli anni '60 e non è stato mai eliminato, ma anzi applicato subito a tutti i tornei del circuito. Si ricorre al tie-break, come detto, quando i due tennisti in campo si trovano hanno vinto sei game a testa nel corso di un set e con il risultato che è quindi fermo sul 6-6.
Il tennista che serve per primo batte una sola volta, poi ognuno serve due volte in fila. A vincere è il primo che arriva a 7 punti, ma con almeno due punti di vantaggio. Ciò significa che in caso di 6-6 si prosegue ad oltranza fino a che uno dei due non avrà conquistato due punti consecutivi.
Il super tie-break
Una delle ultime e grandi novità riguarda l'introduzione, negli slam, del super tie-break. Per evitare maratone, si è stabilito che, in caso di quinto set per il tabellone maschile o di terzo per quello femminile, il vincitore sarà stabilito da un tie-break fisso a 10 punti.